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CINGOLI La scelta del “Boccale d’oro”: «Siamo stanchi, apriamo anche a cena»

La decisione del ristoratore Lorenzo Bravi: «Nel 2020 solo un terzo degli incassi, se mi multano non pago, non ho i soldi»

CINGOLI, 10 gennaio 2021 – Bar e ristoranti sono chiusi in questo periodo a causa delle limitazioni governative, ma a Cingoli c’è chi è stanco di questa situazione. Stiamo parlando di Lorenzo Bravi, titolare del ristorante “Boccale d’Oro” a Cervidone di Cingoli, che nei giorni scorsi, con un video-sfogo su Facebook, ha annunciato che il suo locale resterà aperto sia per pranzo che per cena. 

Il ristoratore cingolano si è detto stanco delle limitazioni.

«Nel 2020 – ha spiegato – ho avuto solo un terzo dei guadagni, non riesco più ad andare avantiI miei tre dipendenti hanno preso la cassa integrazione dopo quattro mesi, l’Inps per e-mail mi ha chiesto 8 euro per saldare il mio conto. Mi sono stufato e quindi ho deciso di restare comunque apertoSe mi multano per questa scelta, non pago perché non ho i soldiCi stanno prendendo in giro».

«Ho speso 40 mila euro – continua il ristoratore – per comprare un food-track per poter cucinare anche in altri luoghi, ma è fermo perché non ci si può muovere. Siamo in un’Italia sbagliata, che non funziona. Se ho modo di lavorare a pranzo, con tutte le misure anti-contagio, perché non posso lavorare a cena?Tra l’altro, eravamo aperti solo a cena, dato che il ristorante si trova in una zona dove non passano autotrasportatori. Questa situazione di incertezza non è più sostenibile».

Si tratta di una decisione forte e forse unica nel territorioBravi è il primo ristoratore cingolano a lamentarsi di questa situazione con un la scelta di aprire comunque, nonostante il coprifuoco e la divisione in zone regionali per via del Covid-19. Molti cingolani hanno plaudito alla decisione del “Boccale d’orodimostrando sui social vicinanza a Lorenzo e al suo staff. 

Giacomo Grasselli

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