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CINGOLI POLO SCOLASTICO, SI SCEGLIE UNA NUOVA AREA DOPO L’ALT DELLA REGIONE SULLA PORTELLA

Il sindaco Saltamartini: “Ricorrere al Tar avrebbe allungato i tempi della realizzazione”

CINGOLI, 27 novembre 2018 – Una rappresentanza dei cittadini di Cingoli, dopo la bocciatura dell’area del Parco della Portella, sceglie l’area “Le Cupette” per la realizzazione del nuovo Plesso Scolastico. Questo l’esito dell’Assemblea Pubblica di venerdì scorso, 23 novembre, presso il Teatro Farnese.

Nella giornata di domenica 25 novembre, il sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, ha spiegato in un video su YouTube (guarda il video) i motivi della bocciatura dell’area della Portella. “A gennaio – spiega – abbiamo convocato un’assemblea cittadina, dopo aver ottenuto l’assicurazione che il finanziamento per la realizzazione dell’opera fosse adeguato. In una prima stima si era calcolato un costo di 14 milioni di euro, ma era sottostimato: con l’onorevole De Micheli, commissario per la ricostruzione, siamo riusciti ad ottenere 25 milioni di euro. Il Comune ha cercato di coinvolgere tutti i cittadini perché dove costruire il plesso è una scelta importante per tutta la città, in democrazia. In questa assemblea si è individuata l’area della Portella, 3 ettari in prossimità delle mura cittadine. Deliberato l’atto in Consiglio Comunale, la Provincia si è messa in opera per la realizzazione dell’intervento. Avevamo chiesto di essere soggetto attuatore, ma la Provincia ha ritenuto trattenerla per sé.” Ha seguito un lavoro di nove mesi per la stesura del progetto a cura di tecnici delegati dall’ente maceratese. “Il Comune – prosegue – ha ottenuto il progetto ad inizio Novembre e lo ha trasmesso alla Regione Marche e alla Sovrintendenza. L’ente regionale, alla Conferenza dei Servizi da noi convocata, ha espresso parere negativo sull’area, perché zona protetta da vari vincoli. È un parere viziato, perché la Regione non avrebbe ottenuto tutta la documentazione necessaria in tempo, ma è una giustificazione fallace, perché le amministrazioni possono richiedere gli atti se non li hanno ricevuti.” La decisione della Regione Marche poteva essere sindacata dall’amministrazione. “Il passo successivo – continua il Primo Cittadino – sarebbe impugnare l’atto per eccesso di potere davanti al TAR, ma questo allungherebbe i tempi per la costruzione del plesso, e di parecchio. Quindi abbiamo deciso di convocare l’Assemblea di venerdì scorso per scegliere un’altra area per il plesso scolastico.”

All’assemblea hanno partecipato circa 200 cittadini. “Nel corso dell’incontro – precisa Saltamartini – si è ritenuto di preferire la zona de “Le Cupette”, adiacente al Convento di San Giacomo, comunemente detto dei Frati minori. Si è scelta quest’area perché occorre assicurare la massima sicurezza agli studenti, dato che non ci sono edifici pericolanti nelle vicinanze, e perché è vicina alla fermata dei pullman, al centro storico e ai servizi cittadini.” L’ultimo scoglio da superare, comunque, è quello relativo alla proprietà del terreno. “Quest’area è però privata: avvieremo una trattativa con la famiglia Castiglioni, proprietaria, che spero si possa concludere positivamente. In caso contrario, dovremmo scegliere un’altra area.”

C’è una venatura polemica nella parole del Sindaco. “Il Comune – ha spiegato – ha sollecitato in tutte le maniere da due anni a questa parte tutti gli organi deputati alla realizzazione del Polo, ma dobbiamo ricominciare da capo. Penso che il no della regione Marche sia dovuto alle espressioni negative provenienti da Associazioni ambientaliste e da partiti politici. Ormai il dado è tratto. Noi non amiamo essere espropriati del potere di poter scegliere dove riteniamo che gli interessi prevalenti della nostra comunità possano accentrarsi nella realizzazione della nuova scuola, quindi sollecito i concittadini ad essere vigili su queste scelte. Non possono decidere in Regione dove vogliamo costruire una scuola.” Resta comunque l’orgoglio della scelta democratica nel convocare gli incontri con la popolazione. “La funzione dei comuni – ha concluso Saltamartini – è la rappresentanza degli interessi delle comunità locali, e noi lo abbiamo fatto in due Assemblee Pubbliche. Non mi risulta che altri comuni abbiano adottato lo stesso procedimento democratico. Abbiamo ritenuto di condividerlo con i cittadini, e venerdì quasi l’unanimità dell’assemblea (ad eccezione di due contrari) ha scelto l’area de “Le Cupette”. Non si dica poi che questa è una scelta non congruente, sbagliata, perché chi doveva partecipare aveva l’obbligo di partecipare. È molto facile non assumersi le responsabilità delle proprie opinioni ma scrivere sui social in modo negativo.”

Giacomo Grasselli
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