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CINGOLI Tentati omicidio-suicidio del Lago, perizia psichiatrica per l’imputato 20enne

Il giovane di Falconara si era reso protagonista di una folle serata durante la quale aveva accoltellato l’amico e poi si era buttato in acqua dal viadotto

CINGOLI, 8 luglio 2020 – «Era in grado di intendere e di volere mentre accoltellava un suo amico e si buttava nel lago di Cingoli?».

Questo è il motivo della perizia richiesta dal Tribunale di Macerata per il falconarese 20enne che il 15 dicembre scorso era stato protagonista di un tentato omicidio-suicidio in un ristorante di Castreccioni e sul viadotto Moscosi.

Il giovane, F. F., accusato di tentato omicidio, aveva ammesso davanti agli inquirenti che in quella folle sera aveva assunto un mix di droghe, quali lsd, cannabinoidi e benzodiazepine. Secondo le indagini dei Carabinieri, coordinati dal pm Riccioni, il 20enne di Falconara aveva aggredito il suo amico con un coltello da cucina al ristorante, causandogli lesioni guaribili in 10 giorni, per poi recarsi verso il viadotto sottostante per buttarsi da un’altezza di 2 metri. La gelida temperatura dell’acqua lo ha fatto riprendere dallo stato di alterazione, dato che il falconarese si è aggrappato ad un pilone del ponte, riuscendo così a salvarsi.

Lo stesso ragazzo, nel corso dell’udienza di convalida, aveva ammesso sia di aver assunto stupefacenti sia di non rendersi di conto di cosa stava facendo in quel folle momento, non volendo uccidere il suo amico. Così il giudice Manzoni ha dato disposizione per una perizia sul 20enne, per stabilire se fosse davvero in grado di intendere e di volere e sulla sua eventuale pericolosità sociale.

Il giovane è ora ricoverato in una struttura di cura e la difesa ha chiesto il rito abbreviato, condizionato da una perizia di parte svolta in precedenza. L’udienza preliminare è stata rinviata al prossimo 28 novembre.

(g.g.)

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