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COLDIRETTI Ettari raddoppiati, al via la raccolta delle barbabietole

 «L’obiettivo è rendere questa filiera sempre più solida, strutturata e continuativa nel tempo»

ANCONA, 17 luglio 2020 – È partita dalla provincia di Macerata la campagna bieticola 2020 che vede la nostra regione più che raddoppiare gli ettari dopo appena un anno dallo storico ritorno di questa coltivazione.

Quest’anno si è passati da 300 a ben 700 ettari di barbabietole da zucchero pronte per essere trasformate in zucchero. Domani, sabato 18 luglio, i primi conferimenti alla Coprob, l’unico produttore cooperativo da filiera 100% italiana.

E se lo scorso anno si è partiti, dopo oltre 10 anni di assenza, con coltivazioni interamente biologiche ora fa il suo ritorno anche la produzione da agricoltura convenzionale. In tutto, sparsi tra le province di Pesaro Urbino, Ancona e Macerata, ci sono 400 ettari di biologico e 300 di convenzionale.

«Un anno fa abbiamo deciso di riportare la coltivazione della barbabietola da zucchero nei campi marchigiani, inserendo la coltura in un progetto di filiera esclusivamente italiano e dando una nuova opportunità economica alle aziende che hanno aderito ed una di crescita all’intero comparto saccarifero nazionale – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche -. La professionalità dei nostri imprenditori, la conoscenza agronomica di un prodotto storicamente coltivato nella nostra regione e la capacità organizzativa e distributiva di Coprob, hanno permesso non solo di continuare a investire nel progetto, ma di raddoppiare le superfici destinate. L’obiettivo è quello di rendere questa filiera sempre più solida, strutturata e continuativa nel tempo».

Presto per fare una stima sulla produzione 2020 ma l’obiettivo per il prossimo anno è già stato fissato: arrivare a 1.000 ettari coltivati. Il progetto sostenuto da Coldiretti Marche poggia su qualità, sostenibilità delle produzioni, tutela della biodiversità e del suolo, redditività delle imprese agricole.

Maria Letizia Gardoni

Maria Letizia Gardoni

Intanto, sugli scaffali, i primi pacchi di zucchero biologico nostrano sono già disponibili.

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