Segui QdM Notizie

Jesi

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

DONNA AL VOLANTE…

27 marzo: Finalmente sono riuscita a passare l’esame per la patente e ora posso guidare senza sentire le solite raccomandazioni dell’istruttore: “Attenta…stai andando in senso vietato!”…“Oddio, sei contromano!!”…“Attenzione alla bicicletta, frena-frenaaa!!”…e altre frasi del genere. Non so come ho fatto a sopportare tutta questa prudenza negli ultimi due anni.

30 marzo: L’autoscuola ha organizzato una grande festa a sorpresa per la mia partenza. Erano tutti presenti, anche gli istruttori con cui non ho fatto i corsi, i negozianti nei paraggi e alcuni vigili della polizia stradale poco distante dall’autoscuola. Uno di loro diceva che sarebbe andato in Chiesa ad accendere un cero, un altro era così commosso che aveva le lacrime agli occhi e tutti m’hanno detto che avrebbero sicuramente segnato quest’evento nel loro calendario per non dimenticarlo mai più. Ho trovato l’entusiasmo nei miei confronti veramente toccante, tuttavia questa partecipazione religiosa per una semplice patente mi è sembrata eccessiva.

2 aprile: Ho acquistato la macchina nuova, ma ho dovuto lasciarla dal concessionario perché doveva ripararmi i parafanghi: purtroppo, per uscire dall’autosalone, ho ingranato la prima invece della retromarcia, urtando con una certa forza la saracinesca. Beh, può capitare quando fai manovra nelle officine perché sono molto buie e piene di oggetti inutili.

8 aprile: Finalmente hanno riparato la macchina e sono andata a farmi un giretto. All’inizio sembrava tutto tranquillo, poi ho notato che moltissime auto in coda dietro di me mi clacsonavano, facendo una fila lunghissima. Allora ho capito: stavano festeggiando un matrimonio e, manco a farlo apposta, ero capitata proprio sulla via degli sposi! È stata una grande emozione! Naturalmente mi sono unita alla festa riducendo ulteriormente l’andatura: da 30 a 10 chilometri all’ora. Tutti hanno apprezzato tantissimo, clacsonando ancora di più e facendo ampi gesti di giubilo con le mani.

12 aprile: I miei nuovi vicini sono bravissimi, perché hanno messo un cartello nel vialetto d’ingresso con scritto ATTENZIONE A CHI FA MANOVRA. Ho pure notato che, pur di lasciarmi più spazio di parcheggio davanti casa, hanno vietato ai figli di giocare nel giardino. Stamattina mi è sembrato addirittura di udire il marito che mi diceva “Stai a casa tua!”, mentre uscivo dal garage. Beh, in effetti stamattina faceva molto freddo. Sono davvero premurosi.

16 aprile: Il paese è illuminato veramente male e ieri notte per andare in balera ho dovuto guidare tutto il tempo coi fari alti. Anche gli altri avevano i fari alti, ma quando mi incrociavano, li abbassavano e più volte suonavano il clacson. Credo volessero avvisarmi che c’erano dei posti di blocco, si sa che il sabato sera è pieno.  Quindi sono andata pianissimo e sulle rotatorie lungo il tragitto ho fatto passare tutti, ma proprio tutti, così che alla fine ci ho messo un’ora e mezzo per fare quei tre chilometri che mi portano al dancing. Certo è incomprensibile il motivo per cui insistano a costruire queste rotonde così ingombranti che praticamente bloccano la circolazione.

18 aprile: Ieri mattina sono andata a far colazione al bar e ho parcheggiato proprio davanti all’ingresso, urtando leggermente un tavolinetto con un signore che prendeva il caffè: quando sono scesa mi sono accorta che era l’esaminatore che mi aveva dato la patente. Allora l’ho abbracciato, perché ero davvero contenta di rivederlo. Lui continuava a ripetere: “Che Dio mi perdoni…che Dio mi perdoni…”. Beh, la gioventù d’oggi, nonostante le apparenze, è davvero molto ma molto devota.

19 aprile: Devo passare dal veterinario a vedere come sta quel micetto che accidentalmente ho messo sotto ieri sera: attirato dai fanali, si è proprio infilato sotto la mia ruota…ho sentito un piccolo “crack” e, niente, è partita una zampina. Però, appena guarisce, lo adotto e sono certa che sarà felicissimo di vivere con me. Lo chiamerò Michelin, come il segno del pneumatico che gli è rimasto appena appena sul musetto. Oppure Capitan Uncino, per via dell’occhietto sinistro un pochino lesionato che adesso si apre a mezz’asta, mentre il destro, appena mi avvicino, si spalanca tutto per mostrarmi questa grande pupilla gialla dilatata a dismisura. Io non ci credevo ma è proprio vero: come ti amano le bestie, nessuno al mondo. E lui, è chiaro anche da come digrigna i dentini quando mi vede, già mi ama moltissimo. W gli animali. W i fari della Punto. W l’amore.

  • Secondo te quello è un uomo o una donna?
  • Non lo so, nascondiamoci e vediamo come parcheggia.

([email protected])

© RIPRODUZIONE RISERVATA

News