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Cronaca

CUPRA, IL MISTERO “SCOVATO” UN TESORO TRA LE PIEGHE DEL BILANCIO

CUPRA MONTANA, 6 maggio 2015 – Il Bilancio è lo strumento più importante e qualificante di una amministrazione Comunale e la sua mancata approvazione innesca procedimenti normativi che possono giungere anche allo scioglimento di un Consiglio Comunale ma anche un certo distacco da quel rapporto fiduciario ottenuto a suo tempo dagli elettori e dai cittadini. Nella “Capitale del Verdicchio” sta accadendo tutto ciò, perché l’attuale Giunta diretta dal Sindaco Luigi Cerioni, non è riuscita ad approvare il Bilancio 2014 ma non certo a causa di quel diffuso malcostume della bancarotta al quale siamo stati abituati dai giornali e dalla televisione; infatti; al contrario, i nostri rappresentanti hanno scoperto di avere un “guizzante tesoretto” proprio pochi giorni prima del Consiglio Comunale convocato per la approvazione dello strumento. In sostanza, i responsabili, leggendo tra le diverse pieghe di bilancio, si sono resi conto di avere una somma di denaro corposa che sarebbe andata a inficiare l’approvazione dello stesso. Così al Sindaco Luigi Cerioni non è rimasto che rimandare il Consiglio Comunale previsto per il 30 aprile scorso, termine ultimo per l’approvazione del bilancio, organizzandosi nel frattempo per espletare i procedimenti normativi che regolano questi incidenti di percorso. In piazza si respirava inconsapevole aria di soddisfazione tra cittadini e sostenitori di questa maggioranza e la domanda ricorrente era pressappoco questa: “Ma se hanno tutti gli euro che si sente in giro, l’amministrazione è stata oculata e ha risparmiato per tutti noi?” La realtà è assai diversa, perché la mancata approvazione del bilancio entro i termini e per una ragione di avanzo che pare consistente, scattano i meccanismi normativi contenuti nell’art.39 della legge 142 del 1990, con le conseguenze ultime dello scioglimento del Consiglio Comunale. In realtà sulla questione sembra che il Prefetto abbia un primario ruolo discrezionale, considerata la natura del problema, ma che trascorsi gli ulteriori 20 giorni per “aggiustare le carte”, come si dice dalle nostre parti, procede secondo la legge e nominare un commissario ad acta per gestire l’ordinaria amministrazione. Una semplicistica considerazione sull’accaduto, senza colpo ferire, a noi profani cittadini contribuenti sarà sicuramente concessa: “I soldi incamerati in più dalla Civica Amministrazione sono denari delle tasse oppure un risparmio sui servizi o, ancora, un risvolto della nuova legge sui bilanci pubblici che li equipara a quelli privati? “
(Oddino Giampaoletti)

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