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CUPRA MONTANA Piazza spoglia, il Covid “silenzia” la Sagra dell’Uva

Scomparsi gli stand che richiamavano migliaia di persone e cancellate tutte le manifestazioni, solo tre serate di degustazione nel “salotto buono”

CUPRA MONTANA, 27 settembre 2020 – Dopo 82 edizioni, il Covid ferma la Sagra dell’uva numero 83. Siamo arrivati alla settimana più attesa dell’anno per i cuprensi, settimana in cui piazza Cavour si sarebbe vestita a festa per accogliere la regina indiscussa di di tutte le sagre.
Invece in queste serate, ormai quasi autunnali, regna il silenzio.  Niente stand gastronomici, niente concerti, niente sfilata dei carri, la kermesse quest’anno cambia format, e si adegua al Dpcm di Giuseppe Conte.

Come già annunciato sui social le tre serate, venerdì 2, sabato 3 e domenica 4 ottobre, dalle ore 19 alle ore 23, degustazioni nel centro storico, ridotte solo a 200 persone, il numero massimo che le normative covid consentono. La sagra raccoglie decine di migliaia di visitatori, e turisti,  che arrivano da ogni parte d’Italia, per l’ormai famoso verdicchio, e deliziare il palato con i piatti tipici della tradizione, preparati da mani esperte nei tanti stand gastronomici che si snodano lungo l’anello della piazza, gestiti dalle associazioni cuprensi che da questi 4 giorni di festa traggono  il sostentamento per le loro attività annuali e proprio a loro abbiamo voluto chiedere cosa provano, in questa edizione cosi ridotta della sagra.

Il Gruppo Folcloristico Massaccio sinonimo di folclore e tradizioni popolari, ma anche sinonimo di buona cucina, è da sempre tra i protagonisti della sagra per il richiamo che ha ogni anno lo stand che sforna piatti della tradizione locale. A pochi giorni dalla sagra i fornelli sono ovviamente spenti. «Amarezza…tanta amarezza – dice Anna Fava, una delle cuoche dello stand del Gruppo Folcloristico -. Ci manca tanto il caos in piazza, il rumore dei pali innocenti, i profumi misti di dolci e conigli in porchetta e le decine e decine di chili di patate da pelare per fare gli gnocchi. Quest’anno sono solo un ricordo le giornate intere trascorse fino a notte tarda con amici e ragazzi del gruppo, le discussioni animate e “colorite” e le tante risate e soprattutto le mangiate di dolce e i  brindisi con il nostro buon Verdicchio a chiusura delle nostre serate. Spiegare a chi non è cuprense cosa sia la Sagra dell’uva non è cosa facile »

A rappresentare le capanne è il Gruppo stand: «Quest’anno non si poteva fare diversamente. Un grande sacrificio per tutti, sicuramente necessario per ripartire alla grande il prossimo anno».

Le parole del sindaco Luigi Cerioni, in una video intervista, che ha risposto alle nostre domande.

Le degustazioni non sostituiscono il fascino della sagra dell’uva ma è comunque un momento per non interrompere una tradizione.Cosa si sente di dire il sindaco ai cuprensi che comunque sono legatissimi a questo evento?

Il Covid ha stravolto tante manifestazioni tradizionali come la sagra dell’uva, ritorneremo a festeggiare come una volta?

 

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