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Dall’Italia all’America: breve storia del gioco d’azzardo

Dall’Italia all’America: breve storia del gioco d’azzardo

Dal punto di vista prettamente storico i primi reperti riguardanti l’esistenza del gioco d’azzardo si possono far risalire a diversi millenni fa, con Cina ed Egitto in primo piano.

La popolazione cinese, ad esempio, già millenni fa era nota per giocare a carte mentre tra le piramidi sono stati ritrovati esempi di dadi, anch’essi collegati a particolari giochi d’azzardo.

A sdoganare definitivamente queste pratiche sono stati rispettivamente greci e romani. La cultura ellenica, ad esempio, poneva una certa importanza sulla scommessa sportiva ed i romani hanno ampliato questo concetto applicando le scommesse alla violenza e alla velocità, rispettivamente con le lotte tra gladiatori e le corse dei carri.

Questo che vuol dire? Che la storia del gioco d’azzardo ha radici profonde, radicate in un tempo lontano e che in diverse iterazioni è arrivato nel nostro presente.

Ma come siamo arrivati al giorno d’oggi, dove i casinò sono protagonisti di intere città a loro tema? Cerchiamo di scoprirlo insieme.

L’Italia è la patria del gioco d’azzardo? Più o meno

L’Italia, nello specifico, nonostante non abbia una grande cultura del gioco d’azzardo (in termini di edifici) è la nazione con il più antico casinò al mondo.

Il casinò di Venezia è stato fondato nel 1638 e si trovava al Ridotto di San Mosé. La struttura è solo il primo casinò moderno, in realtà il territorio italiano è pieno di luoghi dove si praticavano i giochi d’azzardo dell’epoca.

Anfiteatri e circhi di epoca romana, ad esempio, erano i luoghi perfetti per vedere e scommettere sulle sfide dei gladiatori, così come era anche possibile scommettere sulle corse delle bighe o sulle sfide sportive.

Fu il medioevo con la forza della censura cristiana a spazzare via tutto quanto poiché iniziò a creare un associazione che ancora oggi conosciamo bene: attività ludica = Satana.

L’apertura del Casinò di Venezia è un primo segno di distensione che viene recepita positivamente anche nel resto del mondo europeo.

Un paio di secoli dopo a Baden in Germania apre un casinò e poco dopo anche a Montecarlo, nel principato di Monaco, nasce l’omonimo casinò.

Entrambi questi luoghi, al giorno d’oggi, sono due mecche per chi è appassionato di gioco d’azzardo e diversi dei loro giochi o delle loro ambientazioni si possono trovare sui siti stranieri di scommesse sportive.

L’esplosione americana

L’America ci mette un po’ più di tempo a fare suo il gioco d’azzardo. Sebbene agli inizi del novecento in America nasca il bingo ed il gioco d’azzardo era un fenomeno comune, ancora mancavano tutte le strutture ed i sottotesti culturali necessari per la nascita di un industria del gambling di grandi dimensioni.

È solo agli sgoccioli della seconda guerra mondiale, durante il corso del 1946, che la situazione inizia a cambiare.

Dall’Italia all’America: breve storia del gioco d’azzardo 1

Durante quell’anno, mentre in Italia vedeva la luce il Totocalcio, il mafioso ebreo Bugsy Siegel decise di aggirare particolari regolamentazioni americani per mettere in piedi un’attività dove poter riciclare il denaro sporco delle sue malefatte.

L’attività in questione, un hotel dotato di sale per il gioco d’azzardo chiamato Flamingo Hotel, fu fatto costruire fuori dal territorio dell’allora Las Vegas, lungo una strada chiamata Strip.

Il Flamingo Hotel quindi fu l’inizio di tutta una rivoluzione culturale americana che incensò il gioco d’azzardo, trasformandolo in uno strumento culturale che servì per far rivalutare l’idea del casinò da passatempo dei disperati a passatempo dei molto ricchi.

14 anni dopo la costruzione del Flamingo Hotel tocca a Lewis Milestone, grande regista della Golden Age Holliwoodiana, rendere immortale Las Vegas ed i suoi casinò con un film.

Nel 1960 infatti esce nelle sale Colpo Grosso, con Frank Sinatra tra i protagonisti, che parla di una rapina molto particolare: è possibile svaligiare 5 casinò di Las Vegas contemporaneamente?

Il film farà ritorno nei cinema quarant’anni dopo con un remake chiamato anche da noi Ocean’s Eleven, scrivendo definitivamente la storia.

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