Segui QdM Notizie

Opinioni

JESI Che cosa significa essere Riformisti oggi?

Filippo Bartolucci di Articolo Uno propone una riflessione sulla parola che «ha significato tanto nella storia della sinistra», anche di quella cittadina

JESI, 9 aprile 2022Che cosa significa essere Riformisti oggi? Il Riformismo rappresenta un concetto che ha significato tanto nella storia della sinistra. Se facessimo una breve ricerca nella storia del movimento operaio e socialista noteremmo che i Riformisti hanno recitato una parte da protagonisti.

Nella fine dell’Ottocento e inizio Novecento la dicotomia era tra Riformisti e Massimalisti, che rappresentavano le fondamentali aree politiche del movimento operaio. Facendo riferimento a Filippo Turati, uno dei padri del Riformismo italiano, diciamo che “la maniera di porsi di fronte alla questione fiscale sia l’indicatore essenziale del Riformismo”.


Quasi nello stesso periodo storico di Filippo Turati, un altro Riformista, Pietro Nenni, si impegnava a Jesi per elevare le condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori, scontrandosi con la parte più retriva della società jesina. E il messaggio di Nenni contribuì a creare, nella nostra città, quel clima di partecipazione democratica che per tanti anni l’ha contraddistinta.

Inoltre, la Giunta con Aroldo Cascia sindaco adotterà, tra i tanti, un provvedimento di fondamentale importanza: adeguerà le tariffe degli asili nido e delle scuole materne tenendo conto delle Dichiarazione dei Redditi.

Attuò, dunque, una politica riformista in senso redistributivo. Che cosa c’è di più riformista che creare le condizioni per offrire una vita dignitosa?

Ecco, a Jesi, le Giunte di sinistra hanno attuato una politica riformista risanando i quartieri popolari. Vogliamo una tassazione progressiva come Aroldo Cascia fece tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta? Sì, allora ha senso definirsi Riformisti.

Filippo Bartolucci – Articolo Uno

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News