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Cronaca

FABRIANO 20 ANNI E UN GIORNO DOPO, LA RICOSTRUZIONE DI BELVEDERE

FABRIANO, 27 settembre 2017 – Belvedere, frazione di Fabriano. Circa 50 anime che ancora vivono a 15 chilometri circa dal capoluogo tra le montagne dell’appennino. Il paese dopo la scossa del 26 settembre 1997 si ritrovò praticamente in macerie, e solo attraverso il “fare” comune questa frazione venne ricostruita pietra su pietra. Seguendo le normative antisismiche.

Dopo il terremoto del 1997 la frazione divenne una sorta di laboratorio, dove venne tentata la strada di una ricostruzione “alternativa”. Nacque nel 1999 il “Coribel”: Consorzio per la ricostruzione di Belvedere. Una entità capace di raccogliere all’interno quasi il 100% dei proprietari con lo scopo di “sfruttare” la legge 61 del 1998 che prevedeva una serie di interventi urgenti in favore delle popolazioni marchigiane ed umbre.

Il consorzio di secondo grado portò alla ricostruzione del paese come entità unitaria e non come “somma” di piccoli/medi interventi. Tutto questo permise lo snellimento della burocrazia, gestita direttamente dai proprietari. Un percorso più rapido (ma che comunque impiegò diversi anni prima di riportare Belvedere allo stato attuale) reso possibile anche dalla costituzione di una società unica: una associazione temporanea d’impresa (Montenero) che riunì tre imprese di Fabriano, Roma e Senigallia.

Un percorso che si è dimostrato efficace anche dopo i terremoti dello scorso anno, che hanno fatto riemergere ai residenti parte dei ricordi del 97 senza però vivere nuovamente l’emergenza immediatamente successiva. Una scelta ricordata sempre con orgoglio da Vincenzo Castriconi (per tutti il “sindaco di Belvedere”, poi consigliere comunale e scomparso ad inizio 2016), che ricoprì il ruolo di presidente del consorzio.

(s.s.)

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