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Cronaca

FABRIANO Bicicletta e pianoforte: musei in bilico

Quale futuro per due dei musei fabrianesi?

Museo dei mestieri in bicicletta

FABRIANO, 12 gennaio 2020 – Museo dei mestieri in bicicletta e museo del pianoforte storico: il sindaco lancia l’allarme. A margine dell’incontro pubblico per parlare dei numeri della cultura cittadina tra musei e biblioteca, il primo cittadino ha tastato il polso delle due realtà culturali cittadine.

«Per quanto riguarda il museo dei mestieri in bicicletta – ha spiegato Santarelli – avevamo trovato dei soggetti che erano disposti a gestire la struttura nonostante il bilancio delle gestioni passate non consentisse di supportare le spese. Si era è resa disponibile una cooperativa, ci ha provato con il sostegno anche del proprietario dell’immobile che nel giro di due anni ha abbassato l’affitto dell’immobile. Ma i ragazzi della cooperativa non sono riusciti a trovare un accordo con il proprietario delle biciclette con il rischio chiusura entro un mese»

Un museo da 7.000 visite annue e 22.000/23.000 euro di incassi (da considerare anche l’affitto da versare al proprietario dell’immobile in via Gioberti e  “l’affitto” delle biciclette al proprietario).

«Ci abbiamo provato ed abbiamo rischiato – ha commentato Santarelli – ma non c’è stato margine di trattativa nonostante. Un vero peccato dal grande potenziale non ancora del tutto sfruttato».

In bilico anche il museo del pianoforte storico, custodito all’interno del complesso del San Benedetto e collezione di Valerio e del Maestro Claudio Veneri: «In questo caso il rapporto con il gestori del museo è stato molto complicato – ha spiegato Santarelli – e voglio ricordare che abbiamo sempre creduto nelle potenzialità di un museo ancora poco conosciuto nonostante le potenzialità enorme. Come ho avuto modo anche ai diretti interessati i progetti devono camminare sulle proprie gambe, abbiamo anche pensato di farci carico della gestione, ma non c’è stata disponibilità».

Racconta anche delle possibilità di dialogo e di trattativa Santarelli, parlando dell’attivazione dell’ArtBonus e della possibilità di portare a teatro la musica dei pianoforti storici, raccontandone la storia. «Poteva essere un modo per permettergli di rispettare il contratto che hanno con il comune»

Poi prosegue: «Quando abbiamo saputo che avrebbero chiuso il museo per portare i pianoforti a Pesaro e partecipare al R.o.F. (leggi l’articolo), noi l’abbiamo scoperto solo il giorno prima. Quando sono poi tornati, e anche in questo caso l’abbiamo scoperto per casualità, ci sono stati frizioni perché quando hanno trovato i lavoro hanno affermato che in quelle condizioni non potevano riaprire il museo. Attualmente non sappiamo quale sia la reale situazione del museo, non sappiamo se sia stato riallestito e cosa ancora più importante non è assolutamente vero che l’immobile è inagibile. Spero che ci sia la possibilità di recuperare questo museo».

 

(s.s.)

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