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FABRIANO CENTRO CULTURALE ISLAMICO, IMMINENTE IL TAGLIO DEL NASTRO
22 Novembre 2016
FABRIANO 22 novembre 2016 – Si avvicina il taglio del nastro per il Centro culturale islamico di Fabriano. La struttura realizzata attraverso le donazioni della numerosa comunità islamica presente in città e sorgerà vicino alla chiesa della Misericordia, in via Cavallotti 84.
«Sarà un luogo dove poter professare liberamente il culto islamico e che prevede uno Statuto e degli organi ben definiti: Presidente, sette consiglieri, un segretario ed un tesoriere. Evitiamo di parlare di invasione, poiché l’integrazione è maturata nel tempo e il nostro onesto lavoro quotidiano ci ha permesso di evitare pericolose, quanto errate identificazioni estremiste dell’Islam», fanno sapere i responsabili del Centro. «Molti di noi sono oramai cittadini di Fabriano, operiamo anche in associazioni di volontariato da anni. Ripeto coloro che frequentano il Centro devono rispettare leggi e regole vigenti in Italia e noi, se ci accorgiamo che ci sono situazioni di contrasto con queste norme, ci adoperiamo per riportare sulla retta via chi la ha smarrita».
Il Centro culturale islamico di Fabriano si caratterizzerà come un luogo «di ascolto, confronto, conoscenza, studio, preghiera e aiuto», diventando punto di riferimento principale per la comunità islamica della città e territorio. Da qui la sala conferenze e riunioni, la sala studio per adulti, ragazzi e bambini, l’ufficio per l’amministrazione, servizi igienici e quanto altro serve a garantire una fruibilità trasparente adeguata.
«Ci siamo già presentati in Commissariato, stiamo per prendere contatto con i Carabinieri e per quanto concerne le autorità cittadine, abbiamo avuto incontri con il sindaco, fermo restando che vogliamo incontrare il vescovo, collaborare con associazioni come la Caritas, promuovere corsi in lingua e più in generale favorire al massimo l’integrazione con la comunità, ovviamente compresa la nostra che da tempo attende l’evento della inaugurazione che vorremmo condividere con tutti gli invitati. Vogliamo favorire – concludono i responsabili – la diffusione della cultura arabo-islamica che non ha nulla a che fare con gli estremismi tristemente noti».
(cla. cur.)
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