Attualità
FABRIANO Il Pd a gamba tesa sul M5S: «Addormentati a forza di aspettare il cambiamento»
26 Giugno 2020
Il forte malumore dell’opposizione al giro di boa del mandato amministrativo
FABRIANO, 26 giugno 2020 – Andrea Cesaroni, del Partito Democratico, interviene sul dibattito politico: «Era il 16 giugno 2017, esattamente 3 anni fa, quando la città della carta doveva fare i conti con il ballottaggio fra Pd e M5S. I grillini in una piazza gremita da striscioni e applausi e alla presenza di Luigi Di Maio e Di Battista promisero di cambiare la città da 30 anni sotto la dinastia della sinistra. Il candidato sindaco parlò di dare una possibilità a chi ha programmi migliori rispetto a 5 anni prima, rispetto ad avversari che presentavano il programma ormai obsoleto e copiato, le promesse che poi aveva fatto davanti alla cittadinanza erano tante, ma ne ricordiamo solo alcune: risollevare la città e non permettere alla giunta regionale (Ceriscioli) di far chiudere l’ospedale fabrianese e di avere rapporti con le associazioni. Da quell’incontro a oggi, non hanno concluso niente di quello che hanno detto, ma soprattutto dicono che i soldi non ci sono e invece c’erano. L’ospedale chiude dopo 1 anno dal loro arrivo, gli incontri con le associazioni sono fatte con superficialità e menefreghismo e cosa ancora più grave non risollevano la città che era il punto tanto acclamato dalla gente».
A questo punto Cesaroni punta il dito su alcuni episodi: «Ricordiamo la causa Penzi, pagata dalla scorsa amministrazione per 4.5 milioni di euro senza aumentando le tariffe; al contrario dei grillini che appena insediati aumentarono ogni tariffa: lampade votive, cimiteriali, parcheggi e musei. Luigi di Maio intervenne parlando del bilancio partecipato facendo l’esempio della città di Ragusa, prendendo i soldi dalle tasse dei cittadini e quest’ultimo può decidere come queste tasse possono essere spese. Poi, continuando, spiegò che il primo anno di amministrazione grillina a Fabriano sarebbe stata dura perché si dovevano aprire i conti e le ‘sorprese’ degli anni passati e per mettere a posto tutto ci sarebbe voluto del tempo; investendo in scuole, viabilità e nuovi posti di lavoro, si potrà percepire il cambiamento».
Conclude l’esponente del Pd: «Di Maio attaccò la giunta passata dicendo che non è mai cambiato niente negli anni degli scorsi governi e invitava i cittadini a dare una scossa al voto imminente. Due parole anche sul reddito di cittadinanza e sulle piccole medie imprese! All’incontro del ballottaggio intervennero anche due sindaci del movimento grillino, Fabio Fucci di Pomezia adesso passato alla Lega e Federico Piccitto Sindaco di Ragusa al tempo, ma non ricandidato per il secondo mandato per ragioni interne. Insomma, sono stati tre anni pieni di promesse ma mai mantenute e il malumore ormai è tanto. Una domanda è lecita: cosa ci aspetteranno i prossimi due anni?»
(d. g.)
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