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FABRIANO L’ultimo regalo del 2019, si chiude tanto e si apre poco

saldo negativo a Fabriano per le imprese commerciali

Dietro alle serrande abbassate ci sono i drammi di coloro che hanno fatto investimenti onerosi risultati poco proficui. Non c’è un nuovo Prg per gli esercizi commerciali

 

FABRIANO, 5 gennaio 2020 – Si chiude con saldo negativo il rapporto 2019 per quanto riguarda le nuove aperture e le chiusure degli esercizi commerciali nel territorio fabrianese, anche per quello dell’artigianato. Sono diverse le cessazioni anche se il fenomeno ormai rischia di passare inosservato, in quanto ci si è abituati a vedere serrande abbassate dopo poco tempo di attività. Insomma, la città della carta non si distacca purtroppo dai dati allarmanti che giungono dalla Cna provinciale: 200 imprese in meno nel commercio, meno 79 aziende nelle costruzioni e meno 52 nel manifatturiero.

Dietro le cessazioni c’è il dramma

Il dramma vero però è quello che si cela dietro ad una cessazione, quello delle famiglie che per aprire la propria attività hanno fatto investimenti onerosi che purtroppo non si sono rivelati proficui. Diverse le motivazioni che porterebbero a queste chiusure, tra cui probabilmente anche il fatto che non si ha un nuovo piano regolatore per gli esercizi commerciali e chi apre tende a scegliere la propria posizione affidandosi al caso, situazione che per il piccolo commerciante si può rivelare pericolosa.

Un altro fattore è che Fabriano sembra basarsi sulle sensazioni: la situazione lavorativa generale in cui si trova la città e la paura costante della perdita di lavoro porterebbero le persone a non spendere, fenomeno che non sembra verificarsi in altre città vicine.

Ci si aspetta quindi che la piazza fabrianese riesca a crescere al più presto e a tornare di nuovo sul commercio come punto centrale della zona Jesi-Gubbio.

(redazione)

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