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Cronaca

FABRIANO Vivere e lavorare in città, monito Fiom: «Fermare le delocalizzazioni»

Nell’analisi di Pierpaolo Pullini, responsabile per il territorio fabrianese fondamentale mantenere il lavoro sul territorio anche con operazioni di reshoring, quindi con il ritorno di produzioni in Italia

FABRIANO, 5 giugno 2021Ad un anno e mezzo dal “grido d’allarme” della Fiom lanciato durante un incontro pubblico, Pierpaolo Pullini responsabile per il territorio fabrianese ne rilancia i contenuti.

«Iniziativa che voleva essere punto di partenza per una discussione ampia finalizzata alla salvaguardia ed al rilancio economico ed industriale del territorio – spiega Pullini – con una prospettiva più ampia su base provinciale e regionale. Quell’appello non fu ascoltato, ed ora le ultime vertenze dimostrano un grande ritardo ed una mancanza di progettualità».

«Si parlava di come risultasse indispensabile costruire i presupposti affinché ciò che ancora è presente, da un punto di vista industriale, sul fabrianese restasse qua e si mettesse in condizioni le aziende di non andarsene – ancora il responsabile Fiom – ma di puntare sulle conoscenze e le competenze del territorio, a cominciare dalla rete di fornitori e dalla filiera qualificata, puntando sull’innovazione anche dentro la circolarità e la sostenibilità dell’economia. I repentini cambiamenti dettati dall’emergenza sanitaria hanno portato sconvolgimenti in settori come l’elettrodomestico, prevalente nell’area fabrianese, e la riorganizzazione delle grandi multinazionali, ma anche di quelle più piccole, rischia di accentuare ed accelerare i processi di desertificazione industriale e di spopolamento già in atto da anni, spesso in nome di logiche esclusivamente finanziarie».

Centrale per Pullini una azione legislativa capace di bloccare le delocalizzazioni e la creazione di strumenti tali da rendere il territorio attrattivo senza però depauperarlo dei diritti dei lavorati già acquisiti.

Il responsabile sindale per il territorio fabrianese Pierpaolo Pullini

«Soluzioni appetibili per le imprese che già insistono sul territorio in maniera tale da legarle al territorio, investimenti, formazioni e finanziamenti agevolati, anche attraverso crediti di imposta – prosegue Pullini – con strumenti normativi già esistenti ma anche con progetti dentro il recovery plan, e premiando chi il lavoro lo mantiene, lo porta sul territorio anche attraverso operazioni di reshoring, quindi di ritorno di produzioni in Italia. La cosa drammatica e paradossale è costituita dal fatto che, anche in presenza di forti richieste di volumi da parte dei mercati, rischia di aumentare a dismisura il numero di posti di lavoro che possono andare persi, soprattutto con la fine del blocco dei licenziamenti, con un aumento della disoccupazione, della precarietà, dell’impoverimento e con seri rischi di tenuta sociale nel territorio e nel paese. In questo contesto la vertenza Elica può diventare un modello e la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori deve essere sostenuta da tutte le Istituzioni con tutti i mezzi, anche innovativi e coraggiosi, per convincere l’azienda a rivedere le sue strategie e a puntare sul territorio, anziché abbandonarlo».

Sempre legata alla vertenza, l’ultima analisi di Pullini, allacciata alla nuova comunicazione della multinazionale a seguito del secondo faccia a faccia con i vertici regionali avvenuto il 3 giugno.

«La proposta di Elica non è nuova – spiega – e sottolinea ancora una generica disponibilità al dialogo. Non è però possibile il decadimento della condizione lavorative, quindi il part time che comporterebbe come diretta conseguenza salario più povero ed in prospettiva una pensione inferiore. Noi aspettiamo sempre gli aggiornamenti da parte della regione sull’avanzamento del dialogo con la multinazionale. Ora sta alla regione relazionarci, poi noi valuteremo come procedere nel dialogo. Siamo in attesa dopo il comunicato di ieri di Elica».

«Noi ribadiremo le nostre proposte – conclude Pullini – e le faremo valere su tutti i tavoli per il bene dei lavoratori e del territorio».

(Redazione)

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