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Falconara In otto “mosse” il Comune trasforma il centro

Clemente Rossi ha una certezza: «Falconara avrebbe bisogno di un nuovo Piano regolatore quello in vigore risulta eccessivo nelle prescrizioni, nei limiti, incapace di fornire risposte concrete ai cittadini, imprese e professionisti»

di Gianluca Fenucci

Falconara, 10 gennaio 2023 – Tante idee e progetti e soprattutto, tra le azioni sviluppate, la più qualificante è quella legata al centro storico della Marina di Falconara, cioè il centro città.

Clemente Rossi, assessore all’urbanistica e al territorio (foto in primo piano), illustra le iniziative intraprese e ha una certezza: «Falconara avrebbe bisogno di un nuovo Piano regolatore perché quello attualmente in vigore alla resa dei conti risulta eccessivo nelle prescrizioni, nei limiti, incoerenti e incompatibili con la mutevole realtà sociale ed economica, incapace di fornire risposte concrete ai cittadini, imprese e professionisti».

Il Piano regolatore adottato nel 1999 e approvato nel 2003, secondo l’assessore, non ha saputo valorizzare le aree di pregio ambientaledare risposte convincenti rispetto a difficoltà oggettive come l’innegabile azione, limitante nel tempo, generata dall’aeroporto.

«Per non parlare dell’eccessiva espansione della raffineria – continua Rossi – il cui bilancio, tra effetti positivi legati all’occupazione e aspetti negativi per l’ambiente e per la salute, ancora oggi è tema di aspro dibattito e di contestazione. Fare un nuovo Piano ha un costo ingente: servono tempo e risorse economiche e la Regione Marche sta elaborando una nuova legge urbanistica».

Rossi ricorda che a fine 2018, dopo un complesso iter amministrativo, è stata approvata la variante urbanistica per il riconoscimento della parte del territorio che riguarda il centro urbano che si è sviluppata nell’ultimo secolo e mezzo.

«Una crescita che ha condizionato gli indirizzi e le previsioni più generali che avrebbero potuto presiedere alla gestione dell’intera parte bassa pianeggiante, che si distende in prossimità della linea costiera, racchiusa dal tracciato ferroviario, dalla via Flaminia e dal piede della collina sovrastante. La Variante del Centro Storico, nel suo ambito e con i suoi oggettivi limiti, tenta di correggere alcune evidenti storture. È un’opportunità che bisogna saper cogliere e su cui si potranno cimentare le generazioni future, a partire dalle amministrazioni pubbliche che verranno, con il concorso determinante di imprese e privati. Come ogni Variante necessita, però, di un Piano particolareggiato attuativo che vede finalmente la luce. L’elaborato finale è stato consegnato dai progettisti alle autorità comunali proprio in questi giorni. È il prodotto di un lungo studio, di molti incontri, di interviste e azioni ad ampio raggio, sia con gli addetti ai lavori, professionisti e imprese, sia con i cittadini».

Il Piano particolareggiato del Centro Storico individua come schema guida 8 ambiti pubblici strategici, tra cui il recupero dell’asse storico di via 4 Novembre, la stazione, il Centro Commerciale naturale di Piazza Garibaldi, la Galleria Commerciale con le sue connessioni con il Parco Kennedy, Piazza Gramsci come nodo di servizi, Piazza Europa che può diventare un polmone verde, la Porta Nord verso la nuova area di accesso al mare, anche come compensazione dello spostamento del tracciato ferroviario a seguito della realizzazione del bypass ferroviario.

(foto in primo piano, l’assessore Clemente Rossi)

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