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Falconara Rugby Femminile: giornata di solidarietà e riscatto

Domenica scorsa il Parco del Cormorano ha ospitato il campionato italiano di serie A, in campo le giocatrici di Catania e una selezione marchigiana che ha avuto la meglio (45-7)

Falconara – Si è giocata domenica 26 novembre la tappa falconarese del Campionato italiano di rugby di serie A femminile, che ha visto scendere in campo la squadra marchigiana Spartan Queens Team Marche e le Briganstones, squadra formata da atlete del Cus Catania e dei Librino Rugby.

Al Parco del Cormorano si sono affrontate una selezione di atlete marchigiane (quattro tesserate del Rugby Falconara, tre veterane della serie A ed Alessia Goduto appena 17enne al suo esordio) e le migliori giocatrici catanesi, in una partita che ha rappresentato anche l’occasione di manifestare contro la violenza sulle donne: tutte le atlete sono scese in campo con un segno rosso sul viso, proprio per sottolineare l’adesione alla giornata internazionale che era stata celebrata il giorno precedente.

Si tratta della seconda partita di Campionato italiano di rugby femminile a 15 che si è disputata sul prato del Cormorano. Falconara è stata scelta anche per la posizione centrale rispetto a tutta la regione e per la presenza dell’aeroporto, che ha permesso alle giocatrici siciliane di atterrare a poca distanza dal campo.

La partita, che ha visto una grande partecipazione di pubblico, è cominciata dopo un momento che fa parte della tradizione del Rugby Falconara, la piantumazione di alberi attorno all’area di gioco. Ne sono stati piantati tre, uno per ogni figlio di tesserati attivi della Società, nato nel corso dell’ultimo anno.

Alla giornata, che si è chiusa con la vittoria delle marchigiane per 45-7, ha partecipato anche l’assessore allo Sport di Falconara, Raimondo Baia.

Le ragazze hanno avuto modo di conoscere la storia di entrambe le formazioni e di grande forza è la storia del club I Briganti Rugby Asd onlus Librino, che ruota attorno a quella del campo di San Teodoro Liberato: una cattedrale nel deserto nata nel 1997 e utilizzata solo a partire dal 2012, quando i volontari della onlus hanno cominciato a utilizzarla per lo sport.

Il rugby e il campo di Librino da allora rappresentano il riscatto di una periferia che rivendica il suo spazio consegnando alle nuove generazioni l’opportunità di scegliere la legalità dove questa è un’opzione, non la norma. Recentissima la storia della squadra femminile del Rugby Falconara, alla sua seconda stagione.

«L’iniziativa di domenica ha rappresentato una vittoria per lo sport, in una splendida giornata a contatto con la natura – è il commento dell’assessore Raimondo Baia –. L’aspetto sportivo è stato importante, ma ancora più apprezzabile è stato il clima di impegno civile, solidarietà e socializzazione, specialmente con il terzo tempo tipico del rugby: le giocatrici delle due formazioni si sono sedute a tavola fianco a fianco, il momento più bello dell’intera giornata».

L’aspetto della socializzazione è sottolineato anche da Arianna Moretti, responsabile del settore femminile del Rugby Falconara.

«Le ragazze – dice – dopo un primo momento di titubanza sono riuscite a mettere in campo il loro gioco e sfruttando meglio ogni occasione hanno portato a casa il risultato meritato. Per me è stata una bella emozione vedere Alessia al suo debutto ma è stato altrettanto gratificante poter offrire un’adeguata accoglienza a una squadra proveniente da così lontano».

«Quando tutte le ragazze si sentono a casa loro è perché lo spirito del rugby prende il sopravvento, ed è in quel momento che anche il risultato passa in secondo piano».

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