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Cronaca

Il fatto Bimbo investito sulle strisce, l’auto che non si ferma e l’appello della mamma

È successo nel primo pomeriggio di ieri a Filottrano, conducente poi rintracciato dai Carabinieri

Filottrano – L’appello accorato della mamma sui social, lei che lascia il proprio numero di telefono per essere contattata da chiunque abbia visto l’investimento del figlio di 10 anni sulle strisce pedonali.

Sembra una storia che ha dell’assurdo, e l’abbiamo contattata, per raccontarla.

«Ho postato in modo da poter ritrovare la persona che aveva visto la targa del veicolo che non si è fermato – racconta la mamma – siamo tornati poco fa dall’ospedale, non ha niente di rotto, quello che fa più rabbia è che ha lasciato mio figlio così».

«Abito proprio vicino a dove è successo – continua – lui ogni tanto, di sabato, va a incontrare la sorella di ritorno da scuola e rientrano insieme a casa. Attraversava le strisce pedonali e “mamma io ho visto prima, non c’era nessuna macchina, è apparsa dal nulla, ha frenato improvvisamente”, mi ha raccontato».

Il bimbo è stato colpito di schiena e ha fatto qualche metro in avanti, stando a quanto ha raccontato alla mamma.

«Può succedere a chiunque, anche io guido, può capitare, però si doveva fermare e non doveva far muovere mio figlio, chiamare i soccorsi, fare qualcosa», racconta ancora la mamma.

Il bimbo, invece, spaventatissimo, è riuscito a tornare a casa da solo ma la mamma si è subito resa conto che era successo qualcosa e glielo ha chiesto: «Una macchina mi ha investito», le ha risposto.

La corsa immediata al pronto soccorso dell’ospedale di Jesi, dove il bimbo è stato visitato e sottoposto a tutti gli accertamenti: non ha fortunatamente nessuna frattura.

«Grazie a Dio non è successo niente di grave, un po’ di rabbia c’è, perché lì si trovavano alcune persone, ma mio figlio è tornato a casa da solo, spaventato, forse nemmeno lui ha chiesto aiuto perché era appunto spaventato. Ha scambiato solo due parole con una persona presente, la quale gli ha chiesto come stava dicendogli anche che aveva preso il numero della targa».

«Avevo fatto un primo post su fb, poi quando mio figlio mi ha detto di questa persona l’ho riaggiornato, chiedendo appunto che si facesse avanti o con me o direttamente con i Carabinieri. E’ stato fatto, e i Carabinieri sono riusciti a risalire all’auto grazie anche a mio figlio, che ne ricordava il colore e il tipo»

Il piccolo sta meglio, a parte lo spavento e qualche dolore: «Sono cose che passeranno piano piano», conclude la mamma comunque amareggiata.

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