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IMMIGRAZIONE Fra emergenza Covid e sfruttamento

Sono 5.306 i migranti deceduti nel 2019 durante l’attraversamento dei confini, e già 1.772 tra il 1° gennaio e il 15 settembre 2020

ANCONA, 29 ottobre 2020 – Ieri mattina la Prefettura di Ancona ha introdotto l’incontro online, tenutosi su Zoom e in diretta Facebook e YouTube, intorno al Dossier Statistico Immigrazione 2020.

A coordinare i lavori Vittorio Lannutti, referente Idos per le Marche.

«Il Covid ha messo in crisi il sistema migratorio europeo – spiega in apertura il video di presentazione -, a causa delle chiusure intermittenti dello spazio Schengen, dei rientri in massa dei lavoratori stagionali e del peggioramento delle già difficili condizioni sanitarie dei ghetti».

Dati umanamente preoccupanti, quelli riportati dal dossier: sono 5.306 i migranti deceduti nel 2019 durante l’attraversamento dei confini, nei cosiddetti viaggi della morte, e già 1.772 tra il 1° gennaio e il 15 settembre 2020.

Fra gli argomenti sviscerati dal dossier, il lavoro domestico dei migranti e il loro sfruttamento in agricoltura, fenomeno che si è acuito durante il lockdown.

In quel periodo si è registrato un aumento del 15-20% di stranieri sfruttati nelle campagne (40-45 mila persone), con un peggioramento delle condizioni lavorative, un incremento dell’orario di lavoro (oscillato tra 8 e 15 ore giornaliere) e del numero (20%) di ore lavorate e non registrate, un peggioramento della retribuzione.

A questo si è aggiunto «l’aumento esponenziale dell’arrendevolezza», come ha spiegato il sociologo Marco Omizzolo, dovuto al clima emergenziale che ha spinto molti migranti «a considerare se stessi come secondari rispetto ai destini degli italiani e quindi a rinunciare spesso alle giuste rivendicazioni».

Migranti e italiani di seconda generazione invisibili. A parlarne, la scrittrice italiana di origini somale Igiaba Scego.

Il Covid, ha spiegato più volte nei suoi scritti, ha approfondito le fratture esistenti, già pesanti in condizioni normali. Ha portato a galla le differenze in maniera insostenibile e costretto le persone a farsi domande e ad affrontare questioni per cui, normalmente, si preferisce voltare lo sguardo dall’altra parte.

Igiaba Scego

«L’immigrazione per tanto tempo è stata un’ossessione ma non è ancora una narrazione – ha detto la scrittrice -. Bisogna costruire una narrazione, perché finora non c’è mai stata una vera presa di coscienza del fatto che i migranti e i figli dei migranti facciano parte della nazione. Anzi sono marginalizzati, tanto che molti migranti se ne vanno dal nostro Paese perché non sono mai stati valorizzati. Siamo in un sistema di leggi bloccate, che disperdono vite».

Il contributo positivo che queste persone potrebbero dare al nostro Paese, sono costrette a portarlo altrove.

Molte storie sui migranti vengono raccontate da altri, invece che dai protagonisti, perché non vengono forniti loro gli strumenti per farlo. E invece sarebbe importante allargare le maglie della narrazione con romanzi, programmi tv, serie, film.

«Dobbiamo cambiare passo tutti insieme, e dobbiamo dirlo alla politica – ha concluso -. In questo periodo di emergenza Covid sento che le istituzioni non parlano a me, né tanto meno a mia madre o ai miei fratelli».

Vengono da 200 Paesi diversi le persone con un background migratorio che vivono in Italia. A maggior ragione, c’è bisogno di rappresentanza, di narrazioni, di conoscenza e di scambio per combattere il pregiudizio, l’odio, la diffidenza e l’oblio.

Molti anche i migranti climatici, attualmente quasi 25 milioni nel mondo.

Per loro è molto più facile contrarre il Covid a causa degli spazi sovraffollati e delle condizioni igieniche in cui vivono, come spiegato da Maria Marano. Che ricorda anche come alcuni dei fenomeni che generano tali migrazioni (deforestazione, urbanizzazione selvaggia, allevamenti intensivi) siano gli stessi che hanno facilitato la diffusione di virus come il Covid.

Leggi anche: La pandemia vissuta dai migranti

Per rivedere la diretta: https://www.dossierimmigrazione.it/

Elisa Ortolani

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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