Cronaca
JESI ALLA FESTA DI SANT’ANTONIO ABATE DI BORGO MINONNA ANCHE “FIGARO” IL SUPER GATTO
17 Gennaio 2016
JESI, 17 gennaio 2016 – Più animali nei trasportini e pochissimi quelli al guinzaglio; le condizioni meteorologiche e ambientali hanno fortemente condizionato la partecipazione alla tradizionale festa in occasione della ricorrenza religiosa di Sant’Antonio, protettore degli animali e della gente di campagna.
In compenso chiesa gremita per assistere alla messa officiata dal vescovo, Mons. Gerardo Rocconi, assistito dal parroco, don Giuseppe Quagliani e da una piccola schiera di chierichetti.
Nutrito come non mai il coro parrocchiale che ha sottolineato con i canti le varie fasi della cerimonia religiosa di oggi (17 gennaio). L’omelia del celebrante si è soffermata sul tema della domenica, vale a dire le nozze di Cana, ma il Vescovo non ha tralasciato di sottolineare la figura del santo vissuto per 105 anni tra il 251 ed 356 e che la Chiesa ha posto a protettore degli animali.
In chiesa, dicevamo, i fedeli erano tanti, alcuni avevano portato con se i loro animali che si sono comportati alla perfezione; durante il rito si è sentito un solo accenno di richiamo da parte di un cagnolino ed un delicato gorgheggio di uccelli.
Fuori, invece, oltre a cani e gatti, alcuni cavalli, pony, criceti ed una infreddolita capretta. A proposito di gatti, un signore si è avvicinato al Vescovo, nel frattempo uscito di chiesa per la benedizione degli animali, e ha chiesto una benedizione speciale per sé e per un gatto dalle caratteristiche fisiche eccezionali; a detta dell’uomo, infatti, “Figaro” pesa circa 14 chili.
Terminata la benedizione sotto un continuo sfiocchettare della neve molti dei fedeli arrivati per la messa si sono recati nei locali della Parrocchia per ritirare le immancabili “pagnottelle de Sant’Antò”, tradizionale prodotto da mangiare e condividere con gli animali che ognuno di noi detiene tra le mura domestiche e non solo. Molti dei parrocchiani si sono poi ritrovati nei locali sottostanti al chiesa per condividere il tradizionale pranzo in allegria preparato dalle donne (e non solo) della parrocchia.