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Jesi Amazon, Rifondazione comunista: «Aspettando i “barbari”»

Contributo “sgarbato” sull’arrivo della multinazionale americana colosso dell’e-commerce nella zona dell’Interporto

Ancona, 18 dicembre 2022 – Di fronte all’assenza di una qualsiasi iniziativa regionale che si ponga il problema di affrontare il declino economico dei nostri territori, la politica biascica speranze e rinnova tormentoni.

Nella Vallesina da mesi continuano  le danze propiziatorie perché arrivi Amazon, la multinazionale americana nota per il suo cinismo affaristico e la sua organizzazione del lavoro mutuata dai Faraoni egizi.

Così destra e “circosinistra” fanno a gara nel genuflettersi e rinfacciarsi i meriti per l’arrivo dei “barbari”.  

Sono annunciati migliaia di posti di lavoro, e tante nuove occasioni di sviluppo, ma sarà davvero così?  

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Esiste una consolidata letteratura critica sul “business” di questa azienda: grande volatilità logistica, estrema parcellizzazione del lavoro, ritmi infernali, contratti sempre precari. Tutto questo dovrebbe raccomandare prudenza e serietà, altrimenti, parafrasando Vico “sembrano occasioni e sono avversità”.

Un polo di questa natura impegnerà e vincolerà una parte importante del territorio, cosa che di per sé dovrebbe essere misurata con impegni che impongano a questa azienda una permanenza pluridecennale agganciate a precise clausole fidejussorie.

Di più sul versante del lavoro, è noto infatti che il turn over  in Amazon è altissimo, e la sua organizzazione del lavoro è studiata per questo. I rischi sono più che evidenti e non solo quelli immediati. Saranno centinaia e centinaia le persone che verranno da fuori provincia e da fuori regione e questo significa la necessità di risposte sia sulla casa sia sui servizi, diretti e indiretti e saranno molti, c’è da temere, quelli che dopo qualche mese abbandoneranno quell’eldorado  e tanti di questi resteranno nella nostra città e avranno, a ragione, bisogno di assistenza e nuove opportunità.

Di tutto questo però non si parla, si ignora o si preferisce farlo, quale potrebbe essere l’impatto sociale di questa “opportunità”.

Non si tratta certo di rifiutarla, occorrerebbe però la schiena dritta e quindi insieme alla consapevolezza dei problemi, un lavoro che imponga a quell’impresa un confronto e a impegni sottoscritti che le impongano una chiara responsabilità sociale.

Ad oggi nulla di tutto questo è stato fatto, al contrario pare risuonare il verso di una suggestiva poesia di Costantino Kavafis:  “oggi arrivano i barbari / che leggi devono fare i senatori?/Quando verranno i barbari le faranno i barbari”.

E il pessimismo diventa grande.

Partito della Rifondazione Comunista

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