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Jesi Andrea Silicati e i suoi “Prossimi Possibili”

L’artista jesino espone, raccontando il suo mondo unico e affascinante, alla Galleria GRIDA – Inneschi d’Arte di via Pergolesi

Jesi – Che Andrea Silicati, jesino, ami e coltivi le sue passioni (che, ve le diciamo subito, sono la natura, l’arte e le sfide della quotidianità in ogni settore della ricerca) lo sapevamo da anni, da quando incrociammo, non per caso, una sua mostra e tante sue opere, prova del fatto che Andrea ha sempre tenuto lo sguardo sul mondo, assetato di conoscere e poi interpretare, quello che Qualcuno ci ha messo a disposizione.

Per studiare, per accrescere la curiosità di sapere, come diceva Leopardi, cosa ci sia dietro quella siepe e, come Fontana o Burri, dietro quella tela «strappata».

Un infinito su cui contare? Silicati fa capire di sì, proprio per la sua ricerca e i suoi studi, anche sui volti umani, quasi volesse, lombrosianamente, ricavarne indicazioni. L’arte ci offre tante strade.

La mostra intitolata Prossimi Possibili analizza più da vicino la figura umana, ma ci aggiunge, quasi non volesse chiudere l’opera, sguardi che escono dalle figure abbracciate in un contatto indefinibile (è amore? è odio? è una corrispondenza fredda di sensi e sensazioni?). Credo sia, semplicemente, che la simbologia di Andrea in questo momento tenderà a rendere più completi e perfetti i vari piani di lettura.

Dentro ogni corpo c’è un meccanismo che permette a noi umani di crescere o decrescere in conoscenza, in studio, in prospettiva futura. La materia trattata, questa volta con un soffice e preciso intento di dare ai corpi o ai volti una delicatezza autentica, è lì per essere studiata e assorbita quasi in silenzio, come dovrebbero richiedere la concentrazione e i rumori dell’animo umano.

La mostra, visto che parlavamo di silenzio, si svolge, ma che strano, alla Galleria GRIDA – Inneschi d’arte, a Jesi, in via Pergolesi, 32. Di fronte hai un lato del palazzo della Signoria, a destra hai la piazza in cui nacque Federico II.

Difficile fare a meno di non restare affascinati anche dalla collocazione di questa galleria che, di volta in volta, presenta personaggi, soprattutto giovani, che hanno una strada davanti da percorrere.

Andrea ormai è a buon punto, perché questa sua mostra è realmente molto bella e interessante. C’è lo spazio del centro storico, c’è lo spazio che la società concede per diventare ancora più grandi.

C’è tutto uno spazio, interiore ed esterno, da vivere.

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