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JESI ATTENTATO IN NUOVA ZELANDA, UN MINUTO DI SILENZIO PER LE VITTIME

Whabi Youssef

In Consiglio comunale e Wahbi Youssef, presidente del centro culturale islamico Al Huda: «Il terrorismo è un cancro»

JESI, 22 marzo 2019 – Il Consiglio comunale ha osservato ieri un minuto di silenzio per le vittime dell’attentato terroristico in Nuova Zelanda. A chiederlo è stato  Wahbi Youssef (foto in primo piano), presidente del Centro culturale islamico Al Huda di Jesi.

«Il terrorismo è un cancro. Non ha una religione, non ha un Paese nè una cittadinanza: va condannato in maniera unanime». Youssef  ha vissuto a Jesi dal 1997 al 2001: «Mi sento di appartenere a questa città sebbene ora mi sia trasferito a Monte Roberto. Ho seguito il passaggio della Tirreno-Adriatico sventolando la bandiera italiana».

Whabi Youssef

Whabi Youssef, presidente del centro culturale islamico Al Huda di Jesi

L’attentato terroristico in Nuova Zelanda, che ha provocato 49 morti in due moschee della città, è stato condannato dalla Comunità islamica jesina anche ad Ancona con un sit-in in Piazza Roma, dove sono state ricordate le vittime.

«Gli islamici sono vittime due volte di questo orrore – ha aggiunto – questa volta perché siamo morti e in generale perché ci accusano di terrorismo. Penso che quanto accaduto in Nuova Zelanda sia stato  qualcosa di orribile, in diretta Facebook, e inaccettabile».

(e.d.)

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