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Cronaca

JESI Biodigestore, Pd e Jesi in Comune replicano: «Maggioranza dalla memoria corta»

L’opposizione risponde agli attacchi mossi dalle liste di maggioranza sulla questione dei rifiuti che vede la città ritornare tra le papabili sedi dell’impianto

JESI, 2 settembre 2021 – E arriva la risposta del Partito democratico cittadino e di Jesi in Comune, chiamati in causa dalle liste di maggioranza relativamente al ritorno della possibilità per Jesi di ospitare il biodigestore.

Di «illazioni e di falsità» al solo lo scopo di «polemizzare sterilmente argomentando strumentalmente con fatti non veri» parla Stefano Bornigia, segretario cittadino del Pd.

«Questa maggioranza fino a ieri era determinata, con atto approvato in Consiglio comunale, a portare a Jesi il biodigestore prevedendone una gestione privata. In quel momento l’orgoglio di difendere il territorio non era sicuramente un tema da affrontare poiché per l’Amministrazione comunale la questione centrale era ed è il tipo di gestione, che poi l’Assemblea dei Comuni ha previsto pubblica, come noi crediamo che debba essere, a quel punto la disponibilità ad accogliere il biodigestore è stata ritirata, non per difendere il territorio ma per difendere un tipo di gestione. Prima disponibili e poi come per capriccio contrari».

Stefano Bornigia
Il segretario dem, Stefano Bornigia

Il Pd di Jesi «ha sempre avuto una posizione molto chiara e conosciuta sulla eventuale ubicazione del biodigestore nel territorio comunale. Abbiamo sempre ritenuto il biodigestore un impianto utile e importante nel processo di smaltimento dei rifiuti. La nostra contrarietà è nata quando si è parlato dell’ubicazione dell’impianto in zona Coppetella e quando nell’atto approvato veniva prevista una gestione privata. Da allora la nostra posizione è stata sempre disponibile a discutere sull’ubicazione in area ex Sadam e distante dalle abitazioni con una gestione saldamente in mano pubblica».

Agnese Santarelli e Filippo Cingolani di Jesi in Comune

Anche Jesi in Comune replica: «Abbiamo espresso contrarietà all’ipotesi biodigestore alla Coppetella (l’unico sito di cui si è potuto discutere, visto che la Sadam è stata indicata direttamente dal Sindaco in un secondo momento). Però all’epoca la Giunta jesina perorava questa ubicazione sul sito internet istituzionale e invitava in aula i tecnici Ata per essere spalleggiata, mentre il Comitato dei cittadini veniva accusato di essere “fuori dalla realtà”. Ora, siccome non è stato accettato il suo diktat nel quale si pretendeva la gestione privata, sua maestà esce dal campo e porta via il pallone. Rimane il dubbio: chi è che voleva “svendere Jesi” visto che fino a qualche mese fa la maggioranza era compattamente favorevole?».

E ancora: «Come lista civica non possiamo parlare a nome dei compagni di Sinistra italiana e Rifondazione; di certo l’equivoco non ci offende perché l’essere di sinistra l’abbiamo sempre rivendicato con orgoglio. Capiamo che è difficile da comprendere per chi si deve barcamenare tra ex progressisti e nostalgici fascisti».

(Redazione)

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