Segui QdM Notizie

Attualità

Jesi Casa di riposo, torneo di carte per ricordare Bruno “Cartò”

Tantissimi gli ospiti che hanno partecipato e che hanno fatto festa con musica e premiazione finale alla quale sono stati presenti la cognata tanto amata, Damina Santoni, con il figlio Velasco

Tantissimi gli ospiti che hanno partecipato e che hanno fatto festa con musica e premiazione finale alla quale è stata presente la cognata tanto amata, Damina Santoni con il figlio Velasco

Jesi – Un torneo di carte in memoria di Bruno Cartò, al secolo Bruno Morganti, deceduto lo scorso 7 gennaio.

È quello che gli hanno voluto dedicare i responsabili della Casa di riposo Vittorio Emanuele II di via Gramsci, il personale e i volontari Avulss che poi fattivamente lo hanno organizzato e fatto disputare lunedì scorso.

Tantissimi gli ospiti che hanno partecipato e che hanno fatto festa, con tanto di musica e premiazione finale, alla quale è stata presente la cognata tanto amata di Bruno, Damina Santoni.

Proprio lei che l’ha sempre seguito in tutto, prima insieme a suo marito, fratello di Bruno, ora deceduto, e negli ultimi anni insieme a suo figlio Velasco «mio unico nipote, mio nipote unico», come amava chiamarlo lui. 

Dal 1999 Bruno era entrato in Casa di riposo perché, dopo la morte degli anziani genitori,  non poteva stare solo, «non tutta la giornata», precisa il nipote «perché comunque era abbastanza in grado di badare a se stesso ma non aveva orari né per i pasti né per andare a dormire, infatti il primo anno in cui è stato ospite della struttura ha dato a tutti un po’ da fare, compresi noi familiari, perché lui usciva quando ne sentiva il bisogno, senza rispettare gli orari, anche di notte, come era abituato a casa, ma ha fatto sempre ritorno, però quando lo decideva lui».

«Era una persona estremamente dolce al contrario di ciò che qualcuno potesse pensare – racconta la cognata, a Natale, Pasqua e quando decideva, lui era nostro ospite, tre settimane a Pianello Vallesina dove lo conoscevano tutti. Una volta è venuto da noi a piedi dalla Casa di riposo, aveva un’ottima memoria, mentre un’altra volta ce l’ha portato a casa la Polizia perché l’aveva visto camminare sul ciglio della strada e, pensando che si fosse perso, gli agenti gli avevano chiesto dove abitasse e lui, furbo, disse a Pianello, da noi»

Ciò che emerge è il racconto di un uomo buono, incapace di far del male a una mosca, molto sensibile e con un’ottima memoria visiva, tifosissimo della Juventus. Poi negli ultimi anni la vista gli era calata e non girava più per tutta la città e oltre ma solo vicino alla Casa di riposo, dove era benvoluto da tutti. 

Ricordano la sua camera, rigorosamente singola, con la televisione accesa tutto il giorno e mensole e tavolo pieni di pupazzi con la maglia della Juve che anche il personale non perdeva occasione di regalargli.

Adorava giocare a carte e forse la sua foto più bella è proprio quella che le volontarie Avulss hanno consegnato alla cognata e al nipote, che mostra un Bruno sorridente perché appena premiato, con tanto di coppa proprio a un torneo di carte.

Damina Santoni con il figlio Velasco

Un ricordo, quello di Bruno, indelebile per chi lo ha conosciuto ed amato, un altro pezzo caratteristico di città che se n’è andato per sempre. 

© riproduzione riservata

News