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Cronaca

Jesi Ciro & Pio, 70 anni di passione per il gelato

Sono un capitolo di storia del costume, della gastronomia, del tempo che va e che non ritorna più, in Viale della Vittoria, oggi, chi vuole può fare un salto per festeggiare

Jesi, 8 ottobre 2022 “La storia siamo noi, nessuno si senta offesola storia siamo noi, nessuno si senta escluso…”, e… sì, scomodiamo il Poeta per una quotidianità più prosaica ma che, comunque, deve sempre essere la benvenuta.

Jesi ha in grembo tante di quelle professionalità artigianali e dell’ingegno da incartare paesi ben più titolati. Per esempio, se oggi facciamo un accenno, perché la cronaca lo esige, ad una ditta straordinaria di produzione di gelati, nessuno degli altri straordinari “gelatari” di Jesi si deve offendere o gridare alla marchetta

Perché i settant’anni di vita di “Ciro e Pio”, che affiancano anche la “barchetta” dei Veneziani che giravano col carretto per la città e gridavano “gelati”, sono un capitolo di storia del costume, della gastronomia, del tempo che va e che non ritorna più.

Ricordo dieci anni fa, quando tutti eravamo più giovani e non c’erano ancora i sentori di pandemie, di guerre, di povertà dietro l’angolo, che il 28 luglio festeggiammo in tanti, in Piazza delle Monnighette, i sessant’anni della ditta “Ciro e Pio”. 

Era infatti il 1952, quando i fratelli Porcarelli, al secolo Ciro e Pio, aprivano al pubblico la loro prima gelateria, in via Marconi.

Oggi siamo giunti alla terza generazione dei famosi gelatai. Allora, ricordo, musica dal vivo, sketch, ricchi premi e cotillon, un filmato commemorativo, gruppi a esibirsi, con Luciano e Luca, eredi della tradizione, che gongolavano sapendo di tramandare non solo la passione per il gelato ma anche quella per la musica, che da sempre è serpeggiata in famiglia.

I “rastelli” ormai sono lontani, ma Luciano & c. hanno deciso egualmente di incontrare, per un brindisi in un bicchiere colmo di gelato, quanti hanno diviso la strada e gli anni con loro.

Per cui oggi, sabato 8 ottobre, davanti alla gelateria, alle ore 21, offriranno un’oretta (poi si sfora, sicuri…) di “arte varia”, così la definiscono, senza gli sfarzi della “commemorazione ufficiale”, bensì un ritrovarsi con quanti hanno voglia magari di cantare, suonare, raccontare la vita di una Famiglia che ha segnato, in ogni caso, il cammino di chi, come loro, ha avuto la voglia di farsi da soli ed essere un punto di riferimento nel settore della perfezione dell’arte gelatiera della tradizione italiana

Nomi di artisti e interventi interessanti non ne facciamo. Preparare artigianalmente, con tecnica, idee e materie prime particolari uno dei dolci, chiamiamolo così, più apprezzati nel mondo non è da tutti.

E qui, a Jesi, ma anche in Vallesina e nella regione, ce ne sono di rilevanti. Tanta acqua è passata, ragazzi, settant’anni a impastar gelati e rendere felici grandi, piccoli e nonni con o senza protesi, sono una medaglia da mettere al petto

Proponiamo un manifesto e qualche scatto: Luciano mi ha detto che è felice così, e in Viale della Vittoria, oggi, chi vuole può fare un salto per festeggiare.

Senza sfarzi ma con uso finale di leccata di baffi.   

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