Cronaca
JESI Come profughi: nel tema in classe le emozioni di Giulia e Alessia
15 Marzo 2022
Scritto come diario da due studentesse della seconda media “Lorenzini”, raccontano come immaginano la guerra e le loro speranze
JESI, 15 marzo 2022 – Una riflessione sulla guerra, partire da quel che succede in Ucraina e far uscire dalla penna emozioni e paure.
Hanno scritto dei temi in classe molto belli gli studenti e studentesse della seconda classe della scuola media “Lorenzini” dell’Istituto comprensivo San Francesco.
“Immagina che nel tuo Paese sia scoppiata la guerra: fuggire e lasciare tutto o restare?Emozioni, paure, speranze”, il titolo del tema proposto dalla docente di italiano, Michela Tarantino.
«Ho paura, sembrerà banale ma ne ho tanta. Non dico mai a nessuno ciò che provo ma adesso ne ho bisogno anche se non lo ammetto a me stessa. Non ho mai voluto scrivere un diario ma non ho nessuno con cui sfogarmi e non ho voglia di far notare a tutti ciò che provo. Perché questa paura? – scrive Alessia M. , classe IIC -. Per gli altri, non per me. Non sopporto vedere le ingiustizie, guardarmi intorno e vedere genitori che provano a consolare i figli che piangono per la paura».
Alessia ha immaginato di vivere in un bunker: «La gente lotta e combatte per il proprio Paese, mentre qui scarseggia acqua e cibo, non so quanto resisteremo. Siamo in cinquanta persone, ognuna ha necessità diverse. Per la cattiveria delle persone non riusciamo a vivere in sintonia neanche con migliaia di chilometri quadrati a disposizione. Siamo piccoli e inutili in confronto a ciò che è l’Universo ma riusciamo comunque a rovinare la parte che ci spetta. Ho rabbia per tutto. Perché questo?».
Passano i mesi, è Natale: un Natale insolito da vivere nel bunker. «Ho detto che credo nell’umanità ma non credo nel bene: non è una favola, il bene non vince sempre ma esiste e se c’è una cosa che ho imparato è che anche se non lo vedi devi cercarlo e se lo trovi devi prenderlo in mano e non lasciarlo fuggire».
Anche Giulia, della IIC, ha scritto un diario.
«Mi domando se ho fatto la scelta giusta: se far scappare la mia famiglia e poi rimanere non fosse un’azione dettata dall’ansia, dalla rabbia, dalla paura o da un senso di giustizia che molte volte mi ha fatto finire nei guai».
«La situazione peggiora di giorno in giorno, sto perdendo la cognizione del tempo da quando è esplosa la seconda bomba nucleare. Non so per quanto andrà avanti questa situazione, non so se riuscirò a sopravvivere. La mia prossima mossa sarà sicuramente di arruolarmi
perché al di fuori dell’esercito la situazione non è più vivibile. Non distinguo più il bene dal male ma so che entrare nell’esercito è la mia ultima possibilità anche se mi farà uscire pazza».
Giulia conclude il tema immaginandosi arruolata.
«Caro diario, sono entrata a far parte dell’esercito da circa un mese e mezzo e ora mi sto preparando per andare in missione a Mosca e non so se ritornerò viva. Se non ti scriverò più considerami morta. Sappi che mi è piaciuto scriverti ed esserti amica».
Eleonora Dottori
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