Segui QdM Notizie
;

Cronaca

Jesi Conferenza, opporsi all’autonomia regionale differenziata

In programma domani alle 17.30 al Palazzo dei Convegni per promuovere la proposta di legge «contro questo tentativo di disuguaglianza», servono 50mila firme entro maggio

Jesi, 12 aprile 2023 – «E’ necessario opporsi al progetto di autonomia regionale differenziata, che minerebbe l’unità nazionale del Paese, aggravando ancora di più le distanze tra il nord e il sud, dobbiamo firmare la proposta di legge di iniziativa popolare contro questo tentativo di disuguaglianza», afferma Alessio Amici del Coordinamento democrazia costituzionale.

Si terrà domani, giovedì 13 aprile alle 17.30, a Palazzo dei Convegni, la conferenza-dibattito Autonomia differenziata. L’Italia spaccata in due. Interverrà il prof. Carlo Di Marco Leone, docente di diritto pubblico presso l’Università degli studi di Teramo, presiederà il prof. Antonio Di Stasi, docente di diritto del lavoro presso l’Università Politenica delle Marche.

Cos’è l’autonomia differenziata?

Se parliamo di autonomia differenziata, stiamo parlando di una legge che consente allo Stato di dare alle Regioni competenza esclusiva su determinate materie. Più di venti, tra cui la scuola, i livelli essenziali di prestazione, la salute e il lavoro. La proposta è in discussione da anni: la storia della Lega Lombarda di Umberto Bossi si basa proprio su essa.

L’autonomia differenziata è il riconoscimento da parte dello Stato, a una Regione della cosiddetta autonomia legislativa, sulle materie di competenza concorrente – ovvero condivisa tra Stato e Regioni – e in tre casi di materie di competenza esclusivadello Stato. Inoltre, la stessa autonomia differenziata prevede la possibilità per le regioni di trattenere il gettito fiscale (l’insieme delle entrate nel patrimonio e nella gestione delle finanze dello Stato, che derivano dall’imposizione fiscale di questo sui cittadini contribuenti). Ciò, non sarebbe più distribuito su base nazionale a seconda delle necessità collettive, ma incassato dalla regione stessa.

La proposta contraria del Cdc , il Coordinamento per la democrazia costituzionale

La Proposta del Cdc è per l’unità del Paese contro le disuguaglianze e la tutela dei diritti di tutti.

Il Coordinamento per la democrazia costituzionale, insieme alle Organizzazioni sindacalidella scuola Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Rua, Snals, Confsal e Gilda Unams, avvia una raccolta di firme per una Proposta di legge costituzionale;

L’iniziativa si propone di contrastare le pericolose decisioni contenute nella proposta della cosiddetta autonomia differenziata, la quale, soprattutto dopo l’esperienza della pandemia, invece di riunificare la capacità di risposta dello Stato, ne ripropone un’ulteriore frammentazione indebolendo l’unità del Paese.

Si vuole porre un paletto allarichiesta di autonomia, per essere concessa solo se giustificata dalla specificità del territorio .

Viene esclusa la possibilità di approvare una Legge quadro in ambito nazionale e poi intese tra Stato e singole Regioni.

Sanità, istruzione e infrastrutture, per il Cdc, devono restare di competenza esclusiva dello Stato. Infine, introduzione della clausola di supremazia dello Stato, per tutelare “l’unità giuridica ed economica della Repubblica”..

Come firmare (la donazione di una quota è auspicabile ma non obbligatoria)

E’ possibile firmare on line (dal banner iniziale o dal menu) entrando nel sito nazionale del Coordinamento per la democrazia costituzionale (visita il sito)

Seguire la procedura guidata: richiedere l’accesso alla firma, attendere l’autorizzazione nella propria e-mail, confermare la richiesta e firmare con lo Spid (livello 2°).

Servono 50.000 firme entro maggio.

©riproduzione riservata

News