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JESI Coronavirus, il Tdm: «Il Cup stamattina era letteralmente vuoto»

Il coordinatore del Tribunale del Malato, Pasquale Liguori: «Ci sono aspetti che ci preoccupano»

JESI, 24 febbraio 2020 – Non ci piace fare allarmismi e non sta a noi dare indicazioni sulla gestione del coronavirus  ma stando giornalmente in ospedale, stiamo riscontrando alcuni aspetti che ci preoccupano sia da un punto di vista della prevenzione della malattia sia dal punto di vista della eventuale gestione di una emergenza simile a quella che si è verificata al nord.

Cominciamo col dire che il cittadino della Vallesina è già entrato in una fase di psicosi da virus come dimostra il fatto che alle ore 9 di  questa mattina il Cup era letteralmente vuoto (foto in primo piano), cosa che non capita mai, come dimostra il fatto che sono introvabili in farmacie e market prodotti per l’igiene delle mani e della casa.

In ospedale (in particolare nei luoghi a maggiore concentrazione di persone, Cup, sale di attesa) per dare in qualche modo tranquillità al paziente, sarebbe auspicabile avere distributori di gel alcolici per il lavaggio delle mani ma anche fazzoletti di carta da utilizzare in caso di necessità.

Tutto ciò sarebbe da replicare anche negli studi dei medici di medicina generale. Ma in ospedale ci preoccupa anche l’organizzazione dei locali del pronto soccorso, l’ultima circolare del Ministero della salute dice che l’accesso al pronto soccorso di pazienti con sintomi respiratori deve avere un percorso immediato e un’area dedicata per il triage onde evitare contatti con altri pazienti in attesa (visti gli spazi risicati del pronto soccorso abbiamo qualche dubbio che si possa realizzare).

Un altro aspetto non meno preoccupante è quello che molti genitori, di studenti universitari della Vallesina che frequentano università della Lombardia, preoccupati per la situazione coronavirus, hanno pensato bene, come farebbe ogni genitore, di prelevare i propri figli e portarli a casa.

A tal proposito facciamo un appello ad Asur, Mmg e Amministrazione comunale di intensificare, nello specifico, la comunicazione, in modo da tranquillizzare il cittadino sulla gestione protetta di soggetti provenienti da aree a rischio.

Il Responsabile del Tdm di Jesi

dr Pasquale Liguori

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