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JESI Crisi Cooss Marche: il Cda verso il ritiro della delibera, si voterà ancora

Usb e lavoratori con una nota chiedono le dimissioni del Consiglio di Amministrazione: «Non è più credibile»

JESI, 8 luglio 2020 – L’incotro tra la Cooss Marhe e i sindacati Fp CgilCisl FpFisascatCisl e Uil Fpl ha dato i suoi frutti: la cooperativa si è dichiarata disponibile a valutare il ritiro della delibera votata in assemblea a fronte di un accordo sindacale.

La protesta dei lavoratori Cooss

La votazione, a meno di altri colpi di scena, si dovrà ripetere nuovamente: sarano sottoposte al voto dei soci nuove soluzioni in grado di attenuare l’impatto economico del provvedimento proposto dal Cda.

Il tavolo tecnico tra le parti si è svolto oggi: è stato illustrato da parte del Cda di Cooss il contenuto della delibera dell’assemblea (della quale i sindacati hanno formalmente richiesto copia) che prevedeva il taglio di stipendi, ferie e tredicesima per far fronte alle difficoltà economiche. Le sigle sindacali hanno inoltre chiesto che la gestione della crisi possa avvenire «nell’alveo degli istituti contrattuali e delle relazioni previste dal Ccnl (contratto collettivo nazionale di lavoro), che il presupposto a base di un eventuale accordo sindacale deve essere il ritiro della delibera e l’impegno a non riproporre delibere che abbattono sui redditi dei lavoratori nel periodo di vigenza dell’eventuale accordo».

Si è quindi proceduto a una prima verifica circa l’impatto economico della delibera così come attualmente operativa: «Per il 2020 – spiegano i sindacati – è di circa 1.800 euro lordi (calcolo effettuato su un livello C1 con contratto a 38 ore lavorative) mentre per il 2021 ammonta a circa 1.000 euro lordi (sempre calcoli effettuati su un C1 a tempo pieno)».

La cooperativa si è quindi dichiarata disponibile a valutare il ritiro della delibera a fronte di un accordo sindacale: il tavolo si aggiornerà nelle prossime ore.

«Un passo indietro – commentano l’Usb e i lavoratori in una nota -. A questo punto ci chiediamo se sia ancora credibile il Consiglio di amministrazione che a una settimana da un voto contrastato e punitivo nei confronti dei dipendenti, dopo che Usb e lavoratori avevano ripetutamente chiesto di non portare la delibera in assemblea, si appresta a presentarne un’altra che sconfessa la prima».

La Usb chiede al Cda di fare un passo indietro: «Il percorso costruito da Coss con le pre-assemblee ha creato ansie, paure verso i soci-lavoratori ma ora si propongono soluzioni alternative per paura di possibili azioni legali».

In mano ai legali infatti le azioni per invalidare la delibera approvata in assemblea: «Un passo indietro – prosegue la nota -, merito di chi ha creduto e lottato per cambiare in meglio la propria condizione lavorativa. Chiediamo che lo svolgimento delle prossime assemblee sia luogo di confronto e dibattito, che la fase del voto sia trasparente, come prevede la legge».

(e.d.)

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