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Cronaca

JESI Delitto di via Saveri: Michel aveva tentato l’intrusione anche un anno fa

Quella volta aveva cercato di arrampicarsi al balcone del primo piano ma aveva desistito per l’intervento di una vicina, quindi aveva tentato di entrare al piano terra dove la vittima, Fiorella Scarponi, era riuscita a farlo allontare

JESI, 4 luglio 2020 – Il giorno dopo al numero 8 di via Saveri. Tutto si è fermato alle drammatiche ore della mattina precedente, quando Fiorella Scarponi, 69 anni, è stata uccisa – autopsia prevista per lunedì – e il consorte Italo Giuliani, 74, ferito gravemente dopo l‘aggressione subita in casa ad opera del 25enne Michel Santarelli (foto in primo piano), residente a pochi metri da loro.

Fiorella Scarponi

Il destino ha voluto che il giovane e lei, la vittima, avessero già avuto, proprio un anno fa il primo incontro ravvicinato.

Se n’era accorta una vicina, rientrando a casa: il ragazzo aveva scavalcato con le stesse modalità di ieri la recinzione di casa Giuliani, la prima al piano terra, all’imbocco del vialetto interno che porta al Parco della Smia. Ma le sue mire, quella volta, erano il balcone del primo piano, che si affaccia propio sul giardino dei due coniugi aggrediti.

Invitato a scendere, lui aveva cercato, successivamente, di introdursi nell’abitazione di Fiorella. Erano stati attimi di tensione, prima che se ne andasse, momenti che la donna ricorderà anche nei giorni successivi. Confidando ad un’altra vicina di aver avuto paura e di essere preoccupata. Ma lui non era nuovo a questo tipo di comportamenti, si sapeva dei suoi problemi mentali che avevano causato questo tipo di situazioni e non solo.omicidio via Saveri

Italo Giuliani con la consorte Fiorella Schiavoni

Adesso ci si interroga del perché e del percome sia potuto accadere e come sia stato possibile. Adesso che due famiglie sono state distrutte.

È la solita storia del dopo, a cose avvenute. Di certo c’è che quella furia che si è scatenata ieri mattina intorno alle 5.30aveva lui la capacità di intendere e volere? – ha spezzato una vita minandone un’altra, messo a nudo ancora una volta l’incapacità del nostro sitema sanitario, fatto a pezzi da decenni di tagli, di sostenere le famiglie con queste difficilissime problematiche da affrontare, specialmente se si è lasciati soli.

Il giovane rimane piantonato nel reparto di psichiatria dell’ospedale “Carlo Urbani” in attesa della convalida degli arresti. Su di lui pendono le accuse di omicidio volontario e tentato omicidio.

(p.n.)

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