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Jesi “Elegia Fantastica”: le Marche con gli occhi di Emanuele Scorcelletti (video)

Inaugurata a Palazzo Pianetti l’esposizione delle fotografie dell’artista italo-francese che poi sarà esposta a Vienna

di Eleonora Dottori

Jesi, 30 aprile 2022Elegia Fantastica. Le Marche tra ricordo e visione è il titolo della mostra fotografica griffata Emanuele Scorcelletti, inaugurata alle 18 a Palazzo Pianetti.

Esposizioe che rimarrà fino a settembre, poi si parte per Vienna, gli scatti dell’artista italo-francese saranno esposti nella Galleria rococò degli Stucchi e nelle Sale Betto Tesei.

Due le sezioni: la prima dedicata ai ricordi, l’altra, davvero suggestiva, è rivolta alle visioni. Il legame tra Scorcelletti e le Marche è forte nonostante lui viva e lavori a Parigi da anni: suo padre, infatti, è originario di via Roma, le radici con Jesi e questa terra non si sono mai spezzate.

«Questa mostra è un biglietto da visita per le Marche», il commento dell’assessore alla cultura Luca Butini, gli ha fatto eco la direttrice del museo, Romina Quarchioni: «Museo, paesaggio e comunità sono i tre elementi distintivi».

Frutto della collaborazione tra Comune di Jesi e Regione Marche, con il sostegno di sponsor e della Fondazione Pergolesi Spontini «la mostra ha consolidato la rete tra i musei civici, l’Amministrazione e noi», ha detto il direttore della Fondazione, Lucia Chiatti.

Curatore della mostra è Cyril Drouhet, direttore della fotografia della rivista Le Figaro.

«Vengo da Parigi e sento parlare da Scorcelletti di questa regione da anni. Questa mattina a San Marcello mi sono fermato a guardare il paesaggio e ho capito il perché di questo legame. Nel tempo siamo diventati amici oltre che colleghi: lui ha un grande rispetto per il lavoro che fa e ci mette una grande sensibilità. Scorcelletti non è solo il fotografo delle celebrità ma ha un’intesa con i personaggi che fotografa».

«Mi esprimo con le immagini – le parole di Scorcelletti -. Amo condividere le emozioni attraverso i miei scatti. Le Marche sono una terra intensa, venire qui da Parigi non è stato un lavoro ma un piacere. Ai marchigiani dico di rispettare questa terra perché è preziosa».

Dai paesaggi ai volti delle persone che abitano il nostro territorio, le coste, le campagne l’esposizione al piano nobile di Palazzo Pianetti è un elogio al paesaggio agreste e cittadino della nostra regione. Decisamente più intensa, di maggiore impatto, l’esposizione nella Sale Betto Tesei dove il fotografo si è divertito con la sua Layca a trasformare il paesaggio, a renderlo magico e onirico.

Qui davvero ognuno riesce a cogliere l’essenza di queste opere con ognuno dei cinque sensi.

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