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JESI EREDITÀ DI DANIELA CESARINI: SFUMA LA CASA FAMIGLIA, QUALI ALTERNATIVE PER RISPETTARE LE SUE VOLONTÀ?

daniela cesarini

L’Amministrazione comunale, erede universale, ha a disposizione più di 800 mila euro ma non sono sufficienti per la realizzazione della struttura nel convento delle Clarisse di via San Marco. Intanto “Jesi in Comune” vuole rileggere il testamento

JESI, 1 agosto 2018 – «Ho richiesto un accesso agli atti perché vorremmo rileggere il testamento della compagna Daniela Cesarini (foto in primo piano) che ha espresso precise volontà».

Così Francesco Coltorti di Jesi in Comune che aggiunge anche: «Una volta riletto il testamento, magari sotto forma di interrogazione in Consiglio comunale, potremmo attivare un confronto con l’Amministrazione così insieme e in accordo prendere una decisione o attivare un percorso che porti a rispettare le volontà di questa nostra concittadina».

Rimandata quindi alla prossima assise cittadina, dopo la pausa estiva, l’interrogazione sul testamento olografo di Daniela Cesarini che scelse di morire, a 66 anni, con il suicidio assistito a Basilea, il 25 aprile del 2013 e che aveva reso il Comune erede universale di tutte le sue sostanze.

convento clarisse

Il convento delle Clarisse in via San Marco

Un tesoretto di circa 860 mila euro – derivante dall’alienazione dei suoi beni mobili e immobili – che va destinato ora a un progetto certo, visto che la casa famiglia e il Centro Alzheimer non si potranno realizzare.

Un doppio lutto per chi l’ha amata, che sperava che il suo lascito sarebbe stato messo a disposizione di chi da anni soffre e combatte una malattia.

Lei, impegnata in politica ed ex assessore ai servizi sociali, che aveva convissuto con la poliomielite e la carrozzina, con il dolore delle perdite dei più cari, il marito prima, il figlio poi, ha voluto lasciare la sua impronta di donna forte, salda nei suoi ideali, impegnata a sostegno delle fasce sociali più deboli: la sua eredità avrebbe dovuto essere spesa per la realizzazione di “una casa famiglia pubblica che ospiti disabili soli o con famiglie non in grado di assisterli nel proprio domicilio”.

E il luogo era già stato individuato nel convento delle Clarisse, in via San Marco, nella disponibilità sotto forma di donazione al Comune, iter ancora da formalizzare con atto notarile. L’ostacolo, però, sono i costi.

daniela cesarini

Daniela Cesarini

Quella cifra di 860 mila euro non basta per realizzare la struttura: ce ne vogliono almeno il doppio in più. Un miraggio, visti i tempi.

E allora si potrebbero esplorare altre vie sempre rispettose della volontà di Daniela Cesarini, che non aveva pensato soltanto alla realizzazione della casa famiglia. Come destinare la monetizzazione del lascito testamentario all’applicazione del Peba – Piano eliminazione delle barriere architettoniche – rendendo accessibili gli edifici di pubblico interesse e di proprietà comunale, dalla sede di piazza Indipendenza alla pinacoteca e alla biblioteca civiche.

A questo punto sarà, dunque, importante individuare quale progetto seguire. E passare alla buona pratica di realizzarlo.

(c.ade.)

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