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JESI FRANCESCO COLTORTI: «STRISCE PEDONALI AL PRATO, È ORA DI AGIRE»

via del prato jesi

Già a gennaio era stato posto il problema che ancora rimane senza soluzione, l’assessore Roberto Renzi: «Sono in programma interventi»

JESI, 23 marzo 2019Attraversamenti pedonali carenti e non segnalati. A evidenziare le criticità nell’Asse Sud ella città è stato il consigliere Francesco Coltorti  di Jesi in Comune al Consiglio comunale di giovedì 21 marzo, con una interrogazione.

«La velocità del traffico è incentivata dall’assenza di segnalazioni specifiche che inducano al rallentamento – ha spiegato il consigliere -. Nel quartiere Prato vi è la necessità di un continuo attraversamento pedonale che al momento non è efficacemente segnalato. L’unica “isola” salvapedoni si trova davanti alla chiesa di San Sebastiano, mentre in altri punti la segnaletica è poco visibile, semicancellata e talvolta anche errata come in corrispondenza dell’ufficio postale».

Coltorti francesco jesi in comune

Francesco Coltorti

Secondo il consigliere dunque, per rendere più sicuri gli attraversamenti si dovrebbero adottare «soluzioni operative già da tempo visibili in altre realtà e in qualche caso già adottate in altre parti di Jesi come illuminazione ad hoc, impianti rialzati, segnaletica verticale e orizzontale anche luminosa».

Coltorti premette che già a gennaio la Giunta era stata interrogata a riguardo, poiché si erano verificati numerosi investimenti di pedoni: «L’assessore competente, riferendosi al rifacimento degli attraversamenti pedonali, aveva detto che avrebbe provveduto a fine gennaio». Ora Coltorti chiede che vengano chiariti quali interventi si intende realizzare e i tempi di attuazione.

Sulla questione ha risposto l’assessore Roberto Renzi, assicurando che vi sono interventi in programma. L’Amministrazione ha chiarito che non c’è l’intenzione di applicare dossi perché pericolosi per i mezzi pesanti (sebbene questi non transitino sull’Asse, ndr).

«Prendo atto di questo nuovo impegno – ha aggiunto Coltorti dall’opposizione, riferendosi al fatto che già a gennaio la questione era finita in Consiglio -. Con la speranza di non ritrovarci tra un paio di mesi a dover ripresentare un’interpellanza identica con le medesime richieste per ulteriori inadempienze. I rallentatori di velocità non sono necessariamente dei dossi, ma esistono anche dispositivi elettronici che si potrebbero valutare per disincentivare gli eccessi di velocità».

(e.d.)

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