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JESI I MOMENTI “TOP” DELLA TIRRENO ADRIATICO NELLA VETRINA DI GINO CANDOLFI

Biciclette, magliette e tante bellissime fotografie prima, durante e dopo l’evento 

JESI, 23 marzo 2019 – Le vetrine di molti esercizi commerciali erano state allestite a tema in onore della tappa jesina, la sesta, della Tirreno Adriatico, arrivata lunedì scorso.

Il noto fotografo Gino Caldolfi (foto in primo piano), che ha partecipato con i suoi click a tutti gli eventi legati alla tappa, ha invece pensato di addobbare la sua vetrina, in via del Prato, a cose fatte «per proporre alcuni momenti tra i più belli di tutto quello che è ruotato intorno a questo grande evento che ha interessato Jesi».

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Lavoro terminato giovedì sera e che si potrà ammirare sino alla fine di questo mese, proprio quando scadrà il concorso fotografico Scatta la Tappa, curato dai fotografi cittadini – oltre allo stesso Candolfi anche Ubaldi, Giaccaglini, D’Ascanio, Binci e Photo in – in collaborazione con la Confartigianato. Concorso che si prefigge di realizzare una raccolta di foto che ritraggono tutti i vari aspetti legati alla tappa appena trascorsa, come panorami, atleti, spettatori, scorci.

Nella vetrina di Candolfi, dunque, sullo sfondo tipicamente rosa che richiama La Gazzetta dello Sport – recuperato dall’organizzazione della corsasplendide fotografie scattate dallo stesso Gino al momento della presentazione ufficiale al Teatro Pergolesi, con Roberto Mancini, Davide Cassani, Marino Bartoletti e Giancarlo Polidori.

L’omaggio a Michele Scarponi – al quale la tappa era dedicata – con una foto che lo ritrae impegnato nella crono scalata del Giro 2016 all’Alpe di Siusi, una sua maglietta dell’Astana, scatti dei ciclisti che percorrono le strade di Jesi, con il suggestivo passaggio presso l’Arco Clementino, ritagli di giornale per la rassegna stampa, l’arrivo in Viale della Vittoria, le premiazioni.

E, naturalmente, non poteva mancare il mezzo, la bicicletta: esposte, infatti, quella più vecchia, del 1920, già in mostra a Palazzo dei Convegni, e una di ultima generazione.

Vetrina tutta da ammirare.

Pino Nardella

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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