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Cronaca

JESI Giostre, protocolli e paure, Luca Butini: «Io non ci andrei»

Il vice sindaco e virologo: «Evitare qualsiasi situazione nella quale ci si possa trovare in affollamenti», la ripresa degli spettacoli viaggianti risale a maggio, con decreto della Regione

JESI, 5 settembre 2020Luna Park sì, Luna Park no: le giostre che stanno per aprire i battenti  oggi al Piazzale dei Divertimenti dividono l’opinione pubblica.

Nessuna irregolarità, va precisato, circa gli spettacoli viaggianti visto che la Regione Marche già lo scorso 26 maggio aveva decretato la ripresa delle attività che saranno espletate secondo le normative vigenti e nel rispetto di quanto previsto dai Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, garantendo tutte le norme di sicurezza relative alla limitazione del contagio da Covid-19.

«Possono riprendere le attività delle professioni turistiche, dei parchi tematici, dei parchi divertimenti permanenti e degli spettacoli viaggianti – stabilisce il decreto n°181 approvato dal presidente Luca Ceriscioli nell’ambito delle misure per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid19 in materia di turismo -. Sono quindi consentiti l’esercizio delle attività delle professioni di guide turistiche, accompagnatori turistici, tecnici di comunicazione e marketing, guide naturalistiche, le professioni turistiche e degli accompagnatori cicloturistici, l’esercizio delle attività dei parchi tematici, parchi divertimenti permanenti (come parchi avventura, parchi acquatici etc.) e spettacoli viaggianti (luna park) e altri eventuali contesti di intrattenimento in cui sia previsto un ruolo interattivo dell’utente con attrezzature e spazi».

Ma in molti si stanno interrogando sul via libera alle giostre, chiedendosi perché «invece le Fiere non si faranno» e se ciò sia giusto o meno visti i sacrifici che la scuola affronta per riaprire in sicurezza, come sottolinea una mamma che è anche docente di scuola superiore: «La mattina a scuola i ragazzi saranno distanziati e indosseranno la mascherina, per poi riversarsi il pomeriggio e la sera in frotte ai giochi… ha senso? I vigili controlleranno che i presenti indossino le mascherine e siano distanziati? Il sacrificio che la scuola ha affrontato lo scorso anno scolastico e sta per affrontare è grandissimo: mi sembra che una scelta del genere possa comprometterlo e, forse, vanificarlo».

«Per quanto attiene il rinvio delle Fiere di San Settimio il problema – spiega l’assessore Ugo Coltorti – è la gente che sta attorno alle bancarelle e con tante, troppe, entrate e uscite dalle varie zone: questo porta a un assembramento vero. Le giostre hanno un protocollo ben definito, come le palestre ad esempio, con un’entrata e un’uscita in un’area ben delimitata che è sicuramente diversa rispetto alle Fiere o alla Notte Azzurra. Non abbiamo assolutamente fatto figli e figliastri sono aspetti diversi che meritavano scelte diverse. Comunque a tenere d’occhio  c’è la Commissione di Vigilanza – organismo provinciale con sede a Jesi, composta da Asur, Vigili del Fuoco, Polizia Locale, un ingegnere esterno – come tutti gli anni, sia per la sicurezza sia, stavolta, per l’applicazione del protocollo anticovid. Tutto sarà controllato».

«Ci sono delle linee guida da rispettare – dice l’assessore e virologo Luca Butini – come mascherine e sanificazione, ma sinceramente io non ci andrei così come sto evitando qualsiasi situazione nella quale possa essere facile ritrovarsi in affollamenti: dando per scontato che l’uso della mascherina non è poi così coltivato come dovrebbe essere. Ci sono ancora troppe persone le quali non si rendono conto che anche chi è asintomatico può, se non adotta le misure necessarie, trasmettere questo virus. Quello che è successo nelle ultime settimane dice questo».

«Credevo che ci saremmo trovati con una consapevolezza diffusa maggiore di quanto non sia oggi a vedere in giro i comportamenti. Anche a Jesi ci si potrebbe aspettare un uso più diffuso della mascherina ma, tutto sommato, i protocolli sono rispettati. E, poi, dove siamo riusciti ad avere una voce in capitolo solida, come per le Fiere, che era impensabile  potessero svolgersi mettendo la gente in fila uno per uno, non abbiamo autorizzato e siamo stati seguiti anche da altre città».

Il Piazzale dei Divertimenti con le giostre «è un’area di dimensioni più contenute, se applicati correttamente i protocolli possono essere seguiti e in grado di rivelarsi efficaci. Io personalmente, ripeto, non ci andrei e non consiglierei a un mio figlio di andarci in questo periodo. Mi risulta che in altre città dove questo tipo di manifestazioni ci sono state le persone si siano regolate da sole. E c’è il rischio che chi opera in questo settore metta in moto tutta la macchina e poi, alla fine, non abbia il ritorno adeguato in termini di pubblico. Questo lo sanno gli operatori delle giostre, era sul tavolo questa possibilità di allestire tutto, subire i controlli perché ci saranno per quello che è di competenza del Comune, a fronte di una possibile scarsissima affluenza».

Eleonora Dottori

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