Attualità
JESI IIS MARCONI-PIERALISI: ECCO IL CUBO DI RUBICK CHE SI AUTORISOLVE
22 Ottobre 2019
MagikCube è il progetto di sei studenti che ha riscosso enorme interesse alla “Maker Faire 2019” di Roma, grande evento sull’innovazione in ambito tecnologico
JESp, 22 ottobre 2019 – Un innovativo Cubo di Rubik in grado di risolversi da solo, per via informatica, usando sei motori contenuti al suo interno.
La rivisitazione high-tech di uno dei più popolari rompicapo è l’idea proposta da sei studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Marconi-Pieralisi di Jesi alla “Maker Faire Rome 2019”, il più grande evento sull’innovazione in ambito tecnologico che si è svolto nella capitale dal 18 al 20 ottobre.
Un viaggio nel futuro, tra robotica, intelligenza artificiale, manifattura digitale, aerospazio, agritech, food 4.0, energie rinnovabili, sostenibilità e qualità della vita.
Uno studente della classe 4°BM e cinque della classe 5°AM del Marconi, supportati dal professor Angelo Bracaccini, hanno portato in fiera il loro nuovo MagikCube, progetto a cui hanno lavorato dallo scorso marzo e che li ha impegnati per sette mesi, giusto in tempo per presentarlo alla fiera.
Grande soddisfazione del dirigente dell’Iis Marconi-Pieralisi, ingegner Corrado Marri: «È stata un’esperienza molto bella, formativa e importante per i nostri studenti, che hanno presentato il loro MagikCube allo stand D46 del padiglione 5 di una delle più importanti fiere della tecnologia. Una sfida con loro stessi riuscire a concentrare molte delle loro conoscenze e capacità in un preciso obiettivo. Il loro cubo è stato selezionato nel mese di luglio tra altri 200 progetti in concorso. La nostra è una delle 50 scuole italiane (più 5 europee) che sono state invitate al Maker Faire 2019 e di questo tutto il personale di istituto, docenti e Ata, è fiero».
Il MagikCube è stato ideato e realizzato da Stefano Giulianelli, Leonardo Di Primio, Teo Conigli, Matteo Perini, Ludovico Ciarloni e Matteo Pinna.
All’interno del cubo ci sono sei motori, un microcontrollore, dei driver e una batteria. Il cubo fa uso di un software per essere risolto e dopo aver calcolato la sequenza necessaria aziona i motori facendo ruotare le diverse facce.
«Alcuni di noi – spiegano gli studenti – avevano la passione e la competenza nel risolvere manualmente il Cubo di Rubik in poco tempo. Da qui è nata l’idea di realizzarne uno che si autorisolve utilizzando motori interni e non esterni come già altri maker hanno fatto».
I ragazzi hanno lavorato in team e il risultato ha destato curiosità e interesse, in particolare di personaggi di primo piano come il relatore della Nasa Alejandro Miguel San Martin, Yan Mui Kitty Yeung il relatore dell’omonima azienda attività della Microsoft e Michael Frank Szczys direttore dell’attività di blogger Hackaday.
Grandi nomi che hanno suggerito agli studenti nuove idee per il futuro.
Il MagikCube è stato selezionato anche da “Rai Gulp” per un servizio girato in fiera e che andrà in onda all’interno della trasmissione “Rob_o_cod”.
Tra le manifestazioni d’interesse per il progetto del Marconi-Pieralisi, quella dell’amministratore delegato di una catena di sale giochi italiane che ha invitato i ragazzi a realizzare una versione del MagikCube da inserire nelle sale giochi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA