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Cronaca

JESI Il Panathlon Club “diploma” Desiderio Dottori

Per gli oltre 50 anni di iscrizione: rilasciato dal presidente internazionale Pierre Zappelli e ritirato dalla figlia Laura

JESI, 27 dicembre 2021 – Tempo di Natale, tempo di auguri. Mai come sotto il periodo natalizio si rafforzano gli incontri fra club, associazioni, enti, per cementare, da una parte l’amicizia, la corrispondenza verso gli scopi prefissati, dall’altra il coinvolgimento, persino in un momento così delicato che, proprio per questo, dovrà servire a rafforzare le idee e le convinzioni.

Quello del Panathlon Club di Jesi, presso il ristorante Rosina di Cupra Montana, ha avuto il doppio scopo: farsi gli auguri in presenza e di consegnare a Desiderio Dottori il diploma di anzianità di iscrizione al Panathlon (oltre cinquant’anni), rilasciato dal presidente Internazionale Pierre Zappelli, unitamente a un pin dedicato, in argento con uno zaffiro blu, fatto realizzare appositamente per questa occasione, a dirla con Zappelli stesso.

Desiderio Dottori è stato anche fra i soci fondatori del Panathlon di Jesi, nel 1969, e un notissimo “escursionista ed esploratore”, come lo definì il grande caricaturista Silico Batazzi, che ha ritratto Dottori e Sergio Macciò, poi pubblicati su un suo libro, inserendoli fra i personaggi più noti, non solo della città.

Macciò, inseparabile da Dottori, è stato anch’esso fra i fondatori del Panathlon. Il buon Desiderio, è stato lietissimo del riconoscimento internazionale ma non è stato presente alla cerimonia, delegando la figlia Laura (foto in primo piano) che ha preso parte con affetto e simpatia anche al ricordo di aneddoti che hanno sorvolato le cime immaginarie di quanti erano presenti.

Gli onori di casa, in una circostanza così coinvolgente e significativa, sono stati fatti dal presidente Andrea Moriconi, che aveva accanto Gianni Bambozzi, ex presidente del Distretto Italia del Panathlon.  Molte sono le iniziative che stanno bollendo nella pentola ricca di elementi sportivi interessanti, frutto della bravura degli atleti della nostra terra, degli studenti che riescono ad abbinare scuola e sport con la stessa passione ottenendo ottimi risultati, l’inclusione definitiva e il rafforzamento dell’idea di “fair play”, che non dovrà restare solo uno slogan sbandierato. Il Panathlon ci ha sempre lavorato con ottimi risultati.

Infine, l’amalgama con i giovanissimi che stanno scoprendo il senso della comunione sportiva.  

Giovanni Filosa

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