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Cronaca

JESI In ricordo di Aroldo Cascia: «Un politico coerente»

L’incontro online dell’Istituto Gramsci Marche dedicato alla figura dell’ex Sindaco

JESI, 24 marzo 2021 Aroldo Cascia come militante del Partito Comunista, politico coerente, e sostenitore della democrazia come strumento per cambiare il mondo.

Questo il quadro emerso dall’incontro online organizzato dall’Istituto Gramsci Marche, coordinato dalla responsabile Udi Jesi, Francesca Bartolacci, per ricordare l’ex Sindaco di Jesi dal 1975 al 1983, scomparso lo scorso anno.

«Aroldo Cascia sapeva che il mondo non si cambia prendendo il potere, ma stando all’opposizione: e l’unico mezzo per farlo è la democrazia – ha ricordato Nino Lucantoni, direttore dell’Istituto Gramsci–. Democrazia disarticolando il potere, ma anche democrazia in fabbrica, democrazia in città con la nascita dei Consigli di quartiere. La democrazia, infine, si misura nella giustizia sociale».

Un ricordo commosso, quello di Carlo Santoni, ex assessore allo Sviluppo economico nella Giunta Cascia. «Quello della nostra Amministrazione, per la prima volta guidata da un comunista, era un impegno vissuto come una missione. Grazie ad Aroldo, in quegli anni ci fu una rivitalizzazione della partecipazione attiva, anche per la costituzione di Commissioni allo Sport e alla Cultura e con il contatto con corpi intermedi e sindacati».

Aroldo cascia

Innovazione, sperimentazione, passione e rigore e partecipazione i punti cardine che emergono dalla sua ricostruzione storica.

Non solo dirigente del Pci, ma anche Senatore della Repubblica, intellettuale amato dai suoi cittadini, antifascista, figura attiva dell’Istituto Gramsci. A ricordarlo anche Patrizia Rosini, coautrice di alcuni scritti con Cascia ed ex Sindaca di Staffolo, e Pietro Gasperoni, già segretario della Camera del Lavoro di Jesi ed ex Deputato.

«Cascia era un politico con un’esperienza di tutto rispetto – ha detto -. Per tutto quello che hai fatto e che sei stato, grazie Aroldo, e che il tuo esempio possa essere di insegnamento per le future generazioni e per la costruzione di una nuova classe dirigente, di cui abbiamo tanto bisogno».

(e.o.)

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