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JESI INSUFFICIENZA CARDIACA, IL “CARLO URBANI” PUNTO DI RIFERIMENTO

Aisc all'ospedale Carlo Urbani

Oggi all’ospedale la presenza del Tir dell’Aisc per ricevere documentazione informativa ed effettuare gratuitamente una serie di valutazioni cliniche sulla patologia

JESI, 19 settembre 2019 – L’ospedaleCarlo Urbani” è un punto di riferimento per chi soffre di scompenso cardiaco. La struttura jesina, che fa capo al dottor Marco Candela, direttore del Dipartimento di Medicina dell’Area Vasta 2, è stata riconosciuta come Centro Aisc (Associazione Italiana Scompensati Cardiaci) per la regione Marche.

Aisc all'ospedale Carlo UrbaniProprio oggi, nel piazzale accanto al parcheggio delle ambulanze, ha trovato posto il mezzo dell’associazione che richiama le istituzioni e l’opinione pubblica sulla patologia, diffonde la consapevolezza sulla diffusione dello scompenso cardiaco e le sue caratteristiche.

Diverse le persone salite sul Tir per ricevere documentazione informativa e effettuare in loco, gratuitamente, una serie di valutazioni cliniche sulla patologia. A tutti sono state fornite informazioni utili per riconoscere i sintomi e consigli per uno stile di vita sano.

Questo jesino, che ha come referente il dottor Candela, è uno dei trenta centri riconosciuti nelle Marche. Oltre un milione di persone in Italia soffre di scompenso cardiaco, la condizione nella quale il cuore non riesce a pompare in modo soddisfacente nel resto dell’organismo una quantità di sangue adeguata alle esigenze metaboliche dell’organismo stesso.

Di conseguenza, il corpo non riceve l’ossigeno e il nutrimento necessari per funzionare normalmente e questo provoca difficoltà respiratorie, spossatezza e affaticamento, tanto da rendere difficili anche abituali attività quotidiane quali andare in bagno o salire le scale.

Lo scompenso cardiaco è più frequente tra le persone anziane e, statisticamente, la sua incidenza aumenta con l’avanzare dell’età. Un ruolo rilevante lo possono giocare, naturalmente, anche abitudini nocive come abuso di alcol e fumo, o la presenza di altre malattie.

Il Tir ha stazionato nel piazzale dell’ospedale per tutto il giorno, fino alle 18.

(e.d.)

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