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JESI “La neve a Jesi”, il silenzio della città nelle foto di Adriana Argalia

A Palazzo Bisaccioni la fotografa e un video a firma Geniale Olivieri hanno celebrato la magia della città in una mostra visitabile fino all’8 marzo

JESI, 28 febbraio 2020 – Adriana Argalia, fotografa raffinata e intelligente, ha presentato, nelle sale di Palazzo Bisaccioni, la sua mostra intitolata “La neve a Jesi”, di fronte a una platea numerosissima, che conosce, o che voleva conoscere, una Jesi vista attraverso i fiocchi numerosissimi e candidi, che la percorrono nei punti più vitali del suo centro storico, dandole un aspetto più sereno, forse più solitario, animato da poche figure, ombre che cercano di fondersi, fra statue imbiancate, monumenti silenziosi, con l’anima addormentata della città.

La neve propone altre prospettive, la neve ti permette di far giocare la solitudine attraverso gli ombrelli, le palle di neve pronte e preparate da ragazzini che aspettano il loro bersaglio, la neve ti permette di pensare alla purezza della natura.

Le parole di ammirazione del sindaco Massimo Bacci, che ha colto le tante potenzialità umane che Jesi, negli anni, ha accumulato e che la rendono fervida in ogni settore, come in quello artistico che emerge dalle foto della Argalia, di grande emozione.

Per la Fondazione Carisj, il saluto è stato portato da Ennio Figini, che ha ricordato quanto la Fondazione sta facendo per la città proponendo, soprattutto, le sue sale, sia per convegni che per esposizioni, a quanti hanno proposte interessanti e di valore culturale.

Costantina Marchegiani, presidente di Italia Nostra, che ha promosso questa iniziativa, ha messo in evidenza che il lavoro sulla cultura non finirà mai di stupire.

Si sono susseguiti due brevi documentari, realizzati da foto di Adriana Argalia, l’uno dedicato a scatti che scandiscono il tempo sin dalla sua prima foto e via, lentamente, percorrendo esperienze che evidenziano la sensibilità dell’artista.

Poi un secondo video, incentrato sulla tematica della mostra e dedicato completamente a Jesi sotto la neve, mai triste ma sempre pronta a destare meraviglia per angoli che si rischia di non riconoscere, vigile anche per i vicoli che sembrano non avere un cuore mentre ne ha tanti dietro le porte delle case o alle finestre.

Luci, colori, dissolvenze, fughe cromatiche sono la cifra su cui si basa l’artista.

Infine l’emozione (a platea silenziosa) di vedere un altro testimone della nostra città, Geniale Olivieri, che in un documentario di rara bellezza, “Bianco paesaggio”, mai visto almeno da me, ha riportato o portato, se volete, i presenti in una città dal volto umano, dalla moda dagli anni del boom in poi, che ha cambiato molti connotati ma non certo la sua anima di cittadina per tutti, aperta e dolce sotto la neve.

16 (1) 8 (4) 5 (9) 4 (11) 6 (7) 2 (12) 3 (11) 3 bis Adriana-Argalia 13 (1) 11 (2) 9 (2) 12 (1) 14
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Talvolta il reale si nasconde dietro l’irreale che la neve crea, e quello che appare non è che un paesaggio dell’anima situato nel fondo della nostra coscienza.

«Io colgo il momento – dice Adriana – che la mia testa, il mio occhio e le mie sensazioni mi danno e scatto. E quella è la foto. Stop».

Dialogo serrato con Adriana, che ha messo sul tavolo le sue carte: sensibilità artistica che si accoppia a emozioni e sentimenti. La fotografia fa e farà sempre discutere, ma è un bene, è importante elevare lo spirito di quanti ne colgono il messaggio.

Poi l’inaugurazione della mostra che resterà aperta fino all’8 di marzo. Dal Carnevale alla festa della donna, in sostanza, forse c’è un significato che non colgo, lì, in mezzo ai fiocchi, delicati come la schiuma (sembra panna, sembra neve…) di Gaber e della sua ricerca della purezza.

Giovanni Filosa

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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