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Cronaca

JESI, LA VERTENZA “I DIPENDENTI DELLA NUOVA SJAT SENZA ANTICIPAZIONE CIGS”

 

JESI, 18 febbraio 2015 – Sindacati sul piede di guerra per via della situazione venutasi a creare alla Nuova Sjat. L’azienda dal 23 giugno 2014 ha richiesto per i 36 lavoratori una cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione, con l’impegno sottoscritto davanti alla Regione Marche insieme alle sigle sindacali di anticipare il trattamento della CIGS fino all’autorizzazione da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale.

“Ad oggi l’azienda – sottolineano Cgil, Cisl e Uil – non sta più rispettando tale impegno. Da novembre i lavoratori che sono in CIGS non percepiscono alcun compenso ed inoltre non possono richiedere gli anticipi con le banche proprio per il fatto che l’azienda ha dichiarato di anticipare. La situazione è diventata insostenibile e non possiamo accettare un atteggiamento dell’azienda che non tiene conto delle difficoltà in cui versano le famiglie dei suoi lavoratori. Siamo consapevoli delle difficoltà di liquidità dell’azienda ma, non c’è stato da parte delle proprietà nessuna volontà di trovare un accordo con le sigle sindacali. Avevamo anche proposto su indicazione dei lavoratori riuniti in assemblea, di posticipare il pagamento degli stipendi di coloro che lavorano e permettere ai lavoratori in cassa di recuperare il pregresso. La risposta è stata negativa. Per quello che ci riguarda gli impegni presi vanno mantenuti e se necessario faremo tutti i passaggi necessari con le autorità competenti per far rispettare l’accordo”.

I sindacati hanno ricordato che “quando c’è stato bisogno di collaborazione da parte dei lavoratori e dei sindacati abbiamo sempre risposto positivamente e pretendiamo che l’azienda faccia altrettanto, non dimenticando che soprattutto i lavoratori hanno fatto la ricchezza di questa azienda. Oggi non si può chiedere a loro di fare quello che le istituzioni bancarie non fanno cioè finanziare l’impresa con i propri stipendi”.

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