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Cronaca

Jesi Le parole chiave della città del futuro: pensiero, relazione, sogno

Il nuovo ruolo di un sistema urbano diffuso, il sindaco Lorenzo Fiordelmondo ospite del Lions Club Jesi

di Cristina Corsini

Jesi, 5 dicembre 2022 – Al Circolo Cittadino nel fine settimana scorso la conviviale del Lions Club che ha ospitato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo per un confronto sulle prospettive future della città di Jesi.

Il presidente del Club, Giordano Togni, ha espresso «il desiderio e la disponibilità a confrontarsi ed esaminare progetti e proposte perché il nostro Club è da sempre sensibile ai bisogni della comunità ed è pronto a mettere a disposizione capacità umane e finanziarie».

Il Sindaco nel suo intervento ha proposto la visione di Jesi all’interno di un sistema più ampio in quanto «la città è chiamata ad avere un nuovo ruolo, in un sistema urbano diffuso serve uno slancio verso l’esterno, affinché Jesi sia a disposizione del territorio, c’è molto lavoro da fare, ma prima del fare c’è il pensiero, qualsiasi cosa facciamo non esiste se prima non l’abbiamo pensata. Anche la libertà esiste nel momento in cui pensiamo di essere liberi».

Dopo la prima parola chiave, pensiero, Fiordelmondo ha proposto la seconda, relazione.

Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo con il presidente Lions, Giordano Togni

«Il tema chiave dell’oggi è la relazione, chi amministra la città deve capire come le persone possano relazionarsi meglio, dunque è fondamentale la relazione con il territorio circostante, in primo luogo, tra gli enti e l’Amministrazione, sia all’interno che verso l’esterno. Tutti gli attori del territorio, anche i Lions, devono sentirsi parte di questo obiettivo».

E per perseguirlo sarà essenziale la sinergia di chi già opera nei Comuni circostanti: l’Asp che già lavora a livello territoriale, Jesi Servizi che può stringere rapporti con i Comuni vicini, e la Fondazione Pergolesi Spontini con la quale si potrebbe trasformare il Festival omonimo in un evento territoriale

Altro tema sviluppato è quello della digitalizzazione, per programmare e per efficientare le relazioni tra gli stessi uffici pubblici e tra uffici e cittadini.

Il Comune sta già sperimentando una app che sarà sviluppata per le segnalazioni dei disservizi in città, il cittadino avrà anche modo di monitorare l’evolversi della segnalazione.

Le buone pratiche, per cui «stiamo allestendo un ufficio ad hoc per i fondi europei, il Comune di Modena è il più evoluto in Italia in questo senso e ci guiderà in questo percorso, una comunità che progetta e che è organizzata è essenziale per gestire i rapporti con gli enti europei e per non perdere opportunità importanti».

Altra parola chiave della visione futura della città, sogno, è quella che probabilmente ha più a cuore il Sindaco, perchè «chi amministra non deve abbandonare la dimensione del sogno. L’azione amministrativa è dettata dall’urgenza, a me piacerebbe inserire nella programmazione il sogno perché sognare significa andare verso la felicità».

Infine, le domande sulle tematiche che da anni ormai cercano risposte.

La questione Amazon.

«Non posso dirvi con certezza che avremo Amazon qui, ma posso dirvi che ci sono condizioni affinché possa accadere, l’attesa sarà ormai breve, entro gennaio sapremo se Amazon investirà nel nostro territorio o no».

Nel territorio ci sono un polo logistico pronto e un’infrastruttura pronta, aeroporto, porto e interporto ci favoriscono nella scelta, ma dobbiamo considerare, ha precisato il Sindaco che «gli investitori vogliono tempi certi e ogni volta che si inserisce un’incertezza di qualunque tipo, come ad esempio un ricorso giudiziario, la cosa si complica. Tutto quello che il Comune poteva fare, lo ha fatto».

Una domanda al Sindaco sulla sanità non poteva mancare.

«La Regione ha destinato parte dei fondi del Pnrr per la realizzazione di un nuovo ospedale di comunità, perché realizzare una nuova struttura costa meno che recuperare il vecchio edificio esistente. Dobbiamo ricordare che il Carlo Urbaniè l’ospedale di riferimento dei tanti Comuni del territorio, è l’ospedale di tutti, non solo di Jesi, per questo ci sarà un tavolo apposito al quale sarà seduto ogni attore della sanità».

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