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Cronaca

JESI LE SERATE DEL CLUB NOVAESIS, PAPA FRANCESCO RACCONTATO DAL VATICANISTA GIACOMO GALEAZZI

Fabio Bertarelli, presidente dell'associazione NovAesis e il vescovo don Gerardo Rocconi (foto Pienne)

Fabio Bertarelli, presidente dell’associazione NovAesis e il vescovo don Gerardo Rocconi (foto Pienne)

Sandro Grilli, titolare della libreria “Cattolica” ha messo a disposizione degli intervenuti l'ultimo libro di Galeazzi - Tornielli, “Papa Francesco – Questa economia uccide” (foto Pienne)

Sandro Grilli, titolare della libreria “Cattolica” ha messo a disposizione degli intervenuti l’ultimo libro di Galeazzi – Tornielli, “Papa Francesco – Questa economia uccide” (foto Pienne)

JESI, 23 gennaio 2016 – Per le serate d’incontro ottimamente organizzate dall’Associazione culturale Club NovAesis, stavolta si è parlato di Papa Francesco  e della sua enciclica Laudato si’ , dedicata alla casa comune, il creato, che molto ha fatto parlare e che continua ancora a far discutere sin dalla sua uscita nel giugno scorso.

Nell’appuntamento conviviale di giovedì 21, all’hotel Federico II, ospiti il giornalista vaticanista, oltre che scrittore, Giacomo Galeazzi, jesino, che attualmente scrive per il quotidiano torinese La Stampa ed è anche uno degli autori del sito web Vatican insider, e il vescovo di Jesi, don Gerardo Rocconi.

L’occasione, naturalmente, è stata anche propizia per riproporre all’attenzione l’ultimo libro-intervista scritto da Galeazzi – insieme al collega Andrea Tornielli – “Papa Francesco – Questa economia uccide”, con Sandro Grilli, titolare della libreria “Cattolica” che ha provveduto a mettere il libro a disposizione degli intervenuti.

Giancarlo Catani, vice presidente NovAesis, e il giornalista Giacomo Galeazzi (foto Pienne)

Giancarlo Catani, vice presidente NovAesis, e il giornalista Giacomo Galeazzi (foto Pienne)

A fare gli onori di casa il presidente del Club, Fabio Bertarelli, e il vice, Giancarlo Catani,  i quali, alla fine, hanno sottolineato come «la serata sia stata una delle più interessanti nel ventaglio degli incontri che si succedono con cadenza mensile o bimestrale, che hanno lo scopo di trattare tematiche di notevole interesse, anche non esclusivamente locale».

Giacomo Galeazzi, nel suo intervento, ha sottolineato come «l’enciclica unisce la chiesa di base a quella piramidale, è un documento programmatico rivolto a tutti gli uomini di buona volontà, non solo ai cattolici: agli uomini che accettano la sfida della modernità. E risente tantissimo della vita di Bergoglio, di quella capacità di fare riferimento alle sue vicende personali, partendo dal piano concreto per innervarsi di riferimenti alla dottrina sociale della Chiesa. L’enciclica si può leggere come se fosse un colloquio con una persona amica. Il Papa indica la risposta che viene dal Vangelo»

L’attenzione è stata rivolta anche alla figura di Francesco, così diverso nei modi, nell’agire, nel parlare, nel proporsi, da chi lo ha preceduto ma, ha avvertito Galeazzi, «tutti i pontificati sono stati necessari. La sua impostazione teologica è molto rigida anche se la sostanzia con la sua indole. E c’è una perfetta linea di continuità con il Concilio vaticano II anzi, sembra essere il più conciliare, anche se quella volta lui non c’era».

Il vescovo Gerardo ha ribadito come le proposte di Papa Francesco «siano sempre un passo più avanti rispetto a noi, lui sa perfettamente quello che dice. E lo si può toccare con mano proprio nell’enciclica. Affrontare la creazione è parlare di Dio, parlare di ecologia significa parlare dell’uomo, del rispetto necessario e reciproco perché c’è una profonda unità nell’universo, affidato alla nostra custodia. Un male danneggia il tutto e su tutto si ritorce. C’è bisogno di scelte concrete cominciando da piccole cose, rispettose della persona e dell’ambiente. Dalla persona, infatti, comincia il rispetto per l’universo».

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