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Cronaca

JESI LE TRE MOSSE DI BACCI: ILLUMINAZIONE PUBBLICA, SCUOLA “LORENZINI”, AMPLIAMENTO CIMITERO

Il sindaco Massimo Bacci

Il sindaco Massimo Bacci

JESI, 17 dicembre 2015 –  Il Consiglio comunale, dunque, nell’ultima assise di quest’anno, quella di martedì 15, ha approvato il programma triennale dei lavori pubblici 2016/2018 e l’elenco annuale per i lavori del 2016, questi ultimi con una previsione di spesa di 19 milioni di euro, con il parere favorevole della maggioranza (15) e i no dell’opposizione (5).

Andando nel dettaglio, le opere più impegnative, per una spesa totale di 7,8 milioni, sono tre: il rinnovo dell’illuminazione pubblica, che dovrebbe consentire un risparmio del 50% alle casse comunali, passando da una spesa di un milione a 500 mila euro; il rifacimento della scuola “Lorenzini” che, proprio mentre se ne discuteva in Consiglio, veniva presa di mira da ignoti vandali penetrati all’interno rompendo una finestra per poi dare fuoco a materiale cartaceo (danni di poco conto, comunque); l’ampliamento del cimitero principale che dovrebbe essere supportato con un autofinanziamento derivante dalla vendita di loculi.

Ma ci sono anche altre priorità nell’agenda dell’assessore ai lavori pubblici, Mario Bucci, che presentando gli interventi ha sostenuto «la ragionevole sostenibilità di queste previsioni».

Si dovrà, infatti, metter mano alla video sorveglianza in zona stazione fs per completare il circuito in funzione a Porta Valle, all’ampliamento di via Campolungo, alla manutenzione di strade e marciapiedi, all’abbattimento delle barriere architettoniche, alla sistemazione di edifici scolastici, al risanamento conservativo del cavalcavia di viale della Vittoria (cantiere, finanziato, in opera già da gennaio), all’intervento per il bocciodromo, al tetto del palasport, alla palestra Carducci. Insomma, molto da fare ma, per la maggior parte, le risorse disponibili latitano.

E su questo tasto ha premuto l’opposizione, con Olivi e Marasca (Pd),  i quali hanno posto l’accento sul fatto che «sarà già tanto se si riuscirà a gestire l’ordinario».

La speranza, in tempi grami come questi, deriva dal riuscire ad intercettare altre risorse – europee, nazionali, regionali – dalle alienazioni e dai privati ma, come ha rilevato Paolo Cingolani (JesiAmo), «anche gestire l’ordinario non è cosa da poco».

(p.n.)

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