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Cronaca

JESI, L’OSPEDALE ZANZARE E FETORE AL PRONTO SOCCORSO: LE FOGNE DEL “CARLO URBANI” SONO UN PROBLEMA

JESI, 3 febbraio 2015 – Tra le problematiche affrontate nel corso dell’incontro tra il Dr. Pasquale Liguori, del Tribunale per i diritti del malato (Tdm), il responsabile della Sanità regionale, Dr. Stroppa, ed il consigliere regionale Giancarli c’è stata anche quella dell’invasione di zanzare nei locali del Pronto Soccorso e non solo. Da parte di Stroppa sarebbe venuta la rassicurazione “di affrontare in maniera definitiva ed efficace” la situazione venutasi a creare”; una condizione preoccupante che non depone certamente a favore di chi ha realizzato la struttura. Già, perché pare che questa brutta e pericolosa problematica sia dovuta all’impianto fognante inidoneo. Secondo alcune voci sembrerebbe che il personale incaricato di risolvere il problema si sia trovato in una situazione paradossale; non sarebbe in grado, infatti, di raggiungere il “covo” di questi temibili insetti. In altre parole c’è chi ipotizza che per eliminare per sempre la perdurante presenza di zanzare sia nei locali del Pronto Soccorso, così come in molte delle stanze del primo piano che aprono le finestre verso la città, si renderebbe necessario il rifacimento della rete fognante e, di conseguenza, ci sarebbe la necessità di reperire adeguati fondi. E sempre la fognatura sarebbe la causa “del cattivo odore riscontrato nei locali del Pronto Soccorso”, come denunciato dal Tribunale per i diritti del Malato ai vertici della sanità marchigiana.
Altro problema irrisolto, legato sempre al nuovo ospedale Carlo Urbani, è quello dei posti auto, della viabilità interna e dei mancati controlli di questa. Da tutti è condivisa l’idea che per risolvere il caos viario e della sosta occorrerebbe mettere nuovamente mano alla progettazione di nuove aree di parcheggio il più possibile vicine all’ospedale. Lo spazio indicato come zona sosta, infatti, è troppo lontano dal nosocomio; non si può imporre ad una persona anziana, piena d’acciacchi, con difficoltà i deambulazione di arrampicarsi lungo la parte terminale di via Aldo Moro; piuttosto sarebbe utile riservare uno spazio ben preciso al personale sanitario, questo si in grado di camminare.
Solo dopo la risoluzione di questi problemi pratici si potrà cominciare a parlare di un percorso avviato per far si che il Carlo Urbani sia veramente un ospedale modello.
(Sedulio Brazzini)

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