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Cronaca

JESI OLOCAUSTO, L’UNIVERSITÀ CELEBRA LA GIORNATA DELLA MEMORIA

JESI, 25 gennaio 2017 – Un film rievocativo ed una conferenza formeranno i momenti più toccanti della celebrazione della “Giornata della Memoria”. A proporre i due eventi è l’Università di Macerata in collaborazione con la Fondazione Angelo Colocci ed il Comune di Jesi; l’appuntamento è per venerdì prossimo, 27 gennaio, nella sala convegni della sezione universitaria staccata di via Angeloni 3. Il pomeriggio di studi e di ricordi dell’Olocausto è aperto a tutti: agli studenti universitari, come a quelli degli Istituti scolastici superiori cittadini ed ai cittadini interessati.
Il pomeriggio inizierà alle ore 14,30 con la proiezione del film “Il labirinto del silenzio” per poi proseguire – alle ore 16,30 – con la conferenza dibattito sul tema: “La criminalizzazione del negazionismo nell’ottica del diritto internazionale”. Relatrice del dibattito Laura Salvadego dell’Università di Macerata che ne discuterà con Andrea Caligiuri e Roberto Acquaroli, docenti del corso di laurea in Scienze Giuridiche Applicate che ha sede nella struttura scolastica jesina.
“La Giornata della memoria – sottolinea il prof. Guido Canavesi, presidente dei corsi universitari jesini – è ormai un patrimonio culturale delle cittadine e dei cittadini italiani. Il ricordo dell’Olocausto, cioè dello sterminio degli ebrei nei campi di concentramento da parte del regime nazista, è l’occasione sia per riflettere sugli orrori di anni che hanno segnato la storia dell’umanità, sia per rafforzare quei principi e valori sui quali si fondano lo Stato democratico e le nostre comunità davanti al rischio, sempre incombente, di nuove forme di violenza”.
“D’altra parte – aggiunge il prof. Acquaroli – il tema dell’Olocausto continua a ravvivare il dibattito culturale di fronte a taluni tentativi, per fortuna fortemente minoritari nel mondo della cultura, di svilirne il drammatico significato, se non addirittura di negarne l’esistenza. Questo atteggiamento, che prende il nome di negazionismo, suscita in tutta Europa un forte allarme e un interrogativo: se sia cioè lecito poter avvalersi della libertà di pensiero per sostenere un argomento così odioso come, per l’appunto, la negazione dell’olocausto, o se invece anche la libertà di pensiero e di ricerca conosca un limite, con la conseguente introduzione di un reato che reprima tali affermazioni, in quanto lesive della memoria delle vittime dell’olocausto e dei loro discendenti”.
Il presidente della Fondazione Colocci, prof. Gabriele Fava, rinnova la sua soddisfazione per questo annuale appuntamento che ha la finalità di non dimenticare una pagina triste della storia umana e, al tempo stesso di farne partecipi i soggetti più giovani della nostra società.

(s. b.)

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