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Cronaca

JESI Ospedale: «Ambulatori Urologia a rischio per carenza di personale»

E’ l’allarme lanciato dal Tribunale dle Malato e dal Comitato a difesa del nosocomio cittadino: «Di otto medici ne restano la metà»

JESI, 7 febbraio 2022 – Ancora timori per l’ospedale “Carlo Urbani” che, secondo il Tribunale del Malato e il Comitato a difesa del nosocomio cittadino, rischia di perdere gli ambulatori di Urologia per carenza di personale.

«In Area Vasta 3 “qualcosa si muove” – spiegano Pasquale Liguori del Tdm e Franco Iantosca del Comitato (foto in primo piano) -, vedi l’arrivo dei medici militari al pronto soccorso di Civitanova Marche e anche l’avviso pubblico per il conferimento di incarico di medico abilitato, per la riduzione dei tempi di attesa dei codici verdi e bianchi. Non è più tollerabile l’mmobilismo della Direzione dell’Av2 di fronte alla grave carenza di organico del pronto soccorso. Ma un’altra tegola si sta abbattendo sulla testa dei pazienti: la chiusura degli ambulatori di Urologia, per carenza di personale».

Iantosca e Liguori spiegano che c’è stata «un’ulteriore riduzione di due medici: su un organico che doveva essere di 8 medici oggi ne restano solo 4. Chiudere gli ambulatori di Urologia significa non dare ai pazienti servizi importanti in campo uro-ginecologico e andrologico. Ma attenzione: se l’organico non venisse ripristinato saranno a rischio anche servizi più importanti come le attività uro-oncologiche (biopsie, cistoscopie) per la diagnosi dei tumori, peraltro sempre piu in crescita in questa branca sanitaria».

FFranco Iantosca e Pasquale Liguori

«Dobbiamo dar merito agli operatori di questo reparto che, nonostante la pandemia e le carenza di organico, hanno garantito sempre lo stesso numero di interventi chirurgici riuscendo a far fronte alla meglio alle lunghe liste di attesa, nonostante il taglio dei posti letto che comporta l’assurdità di dover trovare in giro per i vari reparti un posto letto per la degenza al paziente operato».

«Dobbiamo seriamente preoccuparci per il futuro del nostro ospedale: se l’andazzo è questo rischiamo di perdere un’altra delle tante eccellenze. L’Urologia è punto di riferimento anche per pazienti fuori regione e fiore all’occhiello del “Carlo Urbani”».

La situazione, spiegano il Tribunale del Malato e il Comitato, si ripete e quindi si appellano al sindaco Massimo Bacci.

«Gli altri reparti non stanno tanto meglio: la carenza di organico di medici e infermieri, il taglio dei posti letto, pesa in tutte le specialistiche ospedaliere. Considerando che Regione e Asur ignorano i nostri ripetuti appelli a intervenire, torniamo a chiedere che il Sindaco faccia valere una volta tanto il suo ruolo di massima autorità sanitaria della città per salvaguardare le eccellenze del nostro ospedale affinché questi non diventi un ospedale generalista costringendo i concittadini a rivolgersi ad altre strutture della regione o peggio ancora al privato, mettendo mano alle loro tasche».

(e.d.)                                     

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