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Cronaca

JESI PALAZZO PIANETTI RITROVA IL SUO GIOIELLO MA IL RIENTRO È IN SORDINA

Simona Cardinali, storica dell’arte della pinacoteca (foto CriCo)

Simona Cardinali, storica dell’arte della pinacoteca (foto CriCo)

Trasporto affidato a ditte specializzate e assicurazione milionaria

Trasporto affidato a ditte specializzate e assicurazione milionaria

JESI, 16 gennaio 2016 – È partita a maggio dello scorso anno, esattamente il 20,  ed è ritornata a fine ottobre. È stata esposta all’Expo, al padiglione Italia, nella mostra curata da Vittorio Sgarbi, “I tesori d’Italia” , che esponeva circa 300 capolavori, sia di collezioni pubbliche che private, da ogni angolo della nostra penisola.

 La Visitazione” di Lorenzo Lotto, pala d’altare (cm 157,57×154) olio su tela, dipinta nel 1531-1534, continua ora a fare bella mostra di sé nella civica pinacoteca di palazzo Pianetti. Rappresenta la visita di Maria alla cugina Elisabetta, entrambe in attesa l’una di Gesù, l’altra di Giovanni Battista. Destinata alla chiesa di san Giovanni al Monte, che non c’è più, situata nella zona dell’attuale casa di riposo.

Grande clamore all’andata, in sordina il rientro. Ma… è andato tutto bene? Ci è stata restituita così come era stata prestata?

«Non c’è stato alcun danneggiamento – spiega Simona Cardinali, storica dell’arte della pinacoteca – anche se queste opere dovrebbero essere spostate il meno possibile. Le eventuali criticità vengono segnate prima di ogni partenza e, al ritorno, si fa molta attenzione. Però è anche vero che piccole cose possono mostrarsi anche in un secondo momento».

Grande clamore all’andata, in sordina il rientro

Grande clamore all’andata, in sordina il rientro

Di qui l’importanza che certi capolavori rimangano là dove sono esposti, anche per evitare i classici problemi che inevitabilmente si presentano quando le opere non sono collocate nella classica sede espositiva. E il grande afflusso di visitatori all’Expo presentava rischi potenziali.

«Le esigenze conservative sono state rispettate, c’era anche un plexiglass che la proteggeva ma, sin dall’inizio, nonostante la richiesta arrivata direttamente da Sgarbi, abbiamo cercato di non farla partire, proponendo in alternativa la lunetta, la parte superiore della pala, una “Annunciazione”, che è il prologo alla scena sottostante. Ma le logiche delle mostre, a volte, sono molto diverse rispetto a chi si occupa di conservare e tutelare, oltre che valorizzare. Opere di questo tipo hanno bisogno di tantissima accortezza nella conservazione».

“La Visitazione” rispetto ad altri quadri della pinacoteca è su tela e non su tavola, perciò anche l’eventuale spostamento è più semplice. Alla fine, dunque, con l’autorizzazione dei Beni culturali, la pala centrale è partita con tutte le accortezze del caso, riproposte, ovviamente, anche al ritorno: trasporto affidato a ditte specializzate in questo tipo di movimentazione, guardia armata che seguiva, assicurazione milionaria. E la lunetta è rimasta.

«L’opera è stata accompagnata a Milano dalla collega Romina Quarchioni e lei ha seguito sia il momento dell’imballaggio che quello dell’apertura. Vengono redatte le schede conservative sia prima che dopo. E ciò avviene anche al ritorno».

Tutto bene, dunque, ma «sperando che non ce la richieda più nessuno…».

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