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Jesi Per non dimenticare: storie di vita vissuta dal 1943 al 1945

A Palazzo Bisaccioni il ricordo delle famiglie Virgili e Gennaretti-Fava che durante la guerra salvarono due famiglie ebree dalle persecuzioni nazifasciste

Jesi – Si é tenuto a Palazzo Bisaccioni giovedì il convegno Per non dimenticare, storie di vita vissuta dal 1943 al 1945, una serata di confronto e riflessione viva intorno al concetto della memoria.

Al centro due storie di umanità bella, quella che spesso agisce in sordina e a volte ci giunge all’orecchio quasi per caso, a distanza di tanti anni. 

Protagoniste due famiglie come tante altre dell’Italia del primo ‘900: quella dei Gennaretti – Fava e dei Virgili, fregiate nel 2011, la prima, nel 1992 la seconda, dell’onorificenza di Giusti tra le Nazioni dallo Yad Vashem di Gerusalemme – l’ente nazionale per la memoria della shoah – per aver aiutato e salvato dalle persecuzioni dei nazifascisti rispettivamente la famiglia ebrea dei Sermoneta e quella dei Fullenbaum.  

Maria Cristina Zanotti, Elisabetta Galeazzi, Leonardo Fava

A mettersi sulle tracce di queste storie sono stati Leonardo Fava, dipendente presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché discendente della famiglia Gennaretti – Fava e la professoressa Elisabetta Galeazzi, in un intenso lavoro di ricerca delle fonti – archivistiche e non – che ha prodotto, in un caso, la realizzazione del cortometraggio “Visi Buoni e Amici”, a opera della classe V/A di arti figurative dell’anno scolastico 2018/19 del Liceo Artistico Mannucci, proiettato al termine degli interventi. 

«La memoria – ha affermato Elisabetta Galeazzi – non è un ricordo ma una parola attiva che riesce a modificare la percezione del presente. Monumentum è il termine che evocava Primo Levi alludendo a ciò che è pericoloso dimenticare: una volta che siamo venuti a conoscenza di una storia ne diventiamo responsabili e non possiamo fare a meno di raccontarla». 

L’evento, introdotto dalla presidente di Italia Nostra Onlus sezione di Jesi Costantina Marchegiani e mediato dalla storica e vicepresidente di Italia Nostra Maria Cristina Zanotti, è stato patrocinato dal Comune di Jesi, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, dal Comitato abitanti centro storico e dalla rivista Quaderni storici esini

Luca Brecciaroli, Francesca Anibaldi, Costantina Marchegiani, Maria Cristina Zanotti, Leonardo Fava

I saluti istituzionali affidati all’assessore alla cultura Luca Brecciaroli.

«“Comprendere é impossibile ma conoscere é necessario“, ha scritto Primo Levi. Momenti come questo, di confronto, di racconto, sono importanti per conoscere e rivivere insieme storie lontane ma vicine: tutto ciò ci riguarda, circola tra di noi». 

«La manifestazione di questa sera – ha affermato il presidente Paolo Morosetti – è nel nostro dna come Fondazione ma è, soprattutto, la nostra mission, che è quella di diffondere arte, storia, cultura, formazione e informazione e questa sera ce le abbiamo tutte quante insieme. Per non dimenticare – voglio sottolinearlo – deve diventare un concetto imperativo. E’ così frequente l’industrializzazione del dolore che ogni giorno dovrebbe essere il giorno della memoria e quotidiana la condanna di questi orrori». 

Gianni Barchi, Costantina Marchegiani, Maria Cristina Zanotti, Leonardo Fava, Elisabetta Galeazzi

«La memoria é fondamentale, diversamente perdiamo il senso dell’esistenza, di quello che siamo, della stessa dignità umana», ha affermato Gianni Barchi, direttore della rivista Quaderni storici esini

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